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    Ancora su WikiLeaks

    Continuano ad uscire cablogrammi, questa volta anche su multinazionali come Shell e Pfizer (ved. allegato "La settimana di Wikileaks"): ci dobbiamo stupire del comportamento di queste corporations criminali?
    Ci dobbiamo stupire del fatto che Mastro Lindo e il suo principale complice, Max D'Agalera, siano la più grande minaccia politica di chi li dovrebbe giudicare?
    26 dicembre 2010 - Redazione Rees Marche (Claudio Brocanelli)
    Fonte: Liste Rees Marche - 21 dicembre 2010

    Le malefatte di Shell e Pfizer, le minacce di Mastro Lindo e Max D'Agalera: chi si indigna?

    Continuano ad uscire cablogrammi, questa volta anche su multinazionali come Shell e Pfizer (ved. allegato "La settimana di Wikileaks"): ci dobbiamo stupire del comportamento di queste corporations criminali?
    Ci dobbiamo stupire del fatto che Mastro Lindo e il suo principale complice, Max D'Agalera, siano la più grande minaccia politica di chi li dovrebbe giudicare?
    Stupire no... il fatto è che non ci si indigna più... tutto è diventato "normale"... ma non è che siamo noi "comuni mortali" che non siamo più normali?!
     
    Come scrive Noam Chomsky (ved. allegato "Segno"): "una delle principali ragioni del segreto di stato è difendere gli stati dai propri cittadini"; come riportato in una e-mail sotto: "quando i politici parlano di una minaccia alla sicurezza nazionale, spesso si riferiscono alla sicurezza della loro posizione". Se loro si sentono minacciati, a rimetterci saranno sempre più la democrazia e la libertà... e cioè noi!
    Negli USA stanno andando perfino oltre... (ved. allegati "Wikileaks unisce gli intellettuali americani" e "La ciberguerra di Wikileaks").
     
    L'indignazione si può provare soltanto se si conserva la Dignità: chi l'ha persa, la ritrovi... e chi ce l'ha ancora, si indigni... ancor di più perché è Natale e ci aspetta un nuovo anno... ma sarà davvero un anno nuovo?

    "Le vere notizie sono quelle che non vogliono farvi sapere. Il resto è tutta pubblicità"

    ...così recita lo slogan di WikiLeaks, ma quali sono le notizie davvero importanti?
    ...e quali notizie fanno il gioco di chi?
     
    WikiLeaks ha messo in evidenza soprattutto la fragilità delle relazioni internazionali basate su reciproci doppiogiochismi e falsità.
     
     

    Come scrive The Guardian, "c'è una deliziosa ironia nel fatto che siano proprio le cosiddette democrazie liberali a chiedere a gran voce la chiusura di Wikileaks". Il quotidiano inglese ha riportato che meno di un anno fa il segretario di Stato USA, Hillary Clinton, ha sostenuto la libertà di internet: "l'informazione non è mai stata così libera", ha dichiarato (ipocritamente) la Clinton.
    L'amministrazione statunitense, come se volesse distogliere l'attenzione dalle rivelazioni di Wikileaks o come se volesse anch'essa rivelare chissà che cosa (e con quale tempismo, dopo 37 anni!), ha reso pubbliche alcune registrazioni di Richard Nixon (http://www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2010/12/11/AM4Rg1PE-svitata_gente_italiani.shtml).
     
    Noam Chomsky (uno dei più grandi linguisti ed intellettuali viventi), John Pilger e Michael Moore (due fra i più importanti documentaristi a livello mondiale) e Ken Loach (uno dei migliori registi) difendono e sostengono Julian Assange (liberato su cauzione, ma... http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2010-12-14/esperti-possibile-pena-morte-063734.shtml?uuid=AYSjpWrC).

    Il direttore del settimanale "Internazionale", Giovanni De Mauro, afferma che "con Wikileaks è nato il data journalism digitale", mentre lo stesso Assange sostiene che "di fatto Wikileaks ha dato vita a un nuovo tipo di giornalismo, il giornalismo basato sul metodo scientifico".
    Ma c'è chi la pensa diversamente...

    Allegati

    • La ciberguerra di Wikileaks (355 Kb - Formato pdf)

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    • Segno (73 Kb - Formato pdf)

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    • La settimana di Wikileaks (719 Kb - Formato pdf)

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