barralunga

REES Marche

RSS logo

Calendario

    Beni comuni

    Il medico che batte i tumori curando anche l'anima

    Chi conosce la Nuova Medicina Germanica non potra' trattenere un sorriso leggendo questo articolo e ricordando la definizione di buon medico data da Hamer "Un uomo dal cuore e dalle mani calde". Oggi circa 40 anni dopo le scoperte del nostro celebre oncologo Oreste Speciani, che per primo comprese il ruolo della psciche nella nascita dei tumori, ecco che si sta facendo strada una ipotesi non piu' oscurabile nell'epoca della comunicazione globale.
    18 gennaio 2011 - Redazione Rees Marche
    Fonte: stampalibera.com - 12 gennaio 2011

    Chi conosce la Nuova Medicina Germanica non potra' trattenere un sorriso leggendo questo articolo e ricordando la definizione di buon medico data da Hamer "Un uomo dal cuore e dalle mani calde". Oggi circa 40 anni  dopo le scoperte del nostro celebre oncologo Oreste Speciani,  che per primo comprese il ruolo della psciche nella nascita dei tumori, ecco che si sta facendo strada una ipotesi non piu' oscurabile nell'epoca della comunicazione globale. Essendo a conoscenza  delle leggi biologiche di Hamer ci rallegriamo nel vedere che qualcuno sta' osando  percorrere strade alternative e piu' "umane" .

    LB

    di Marcello Foa      fonte: il Giornale.it

    Scusate, non resisto e propongo una riflessione su un tema ''' salute e medicina ''' che di solito non affronto. Riflessione che non e' mia, ma di un medico straordinario che ho avuto il privilegio di conoscere recentemente. Si chiama Maurizio Grandi, e' un oncologo di valore internazionale eppure praticamente sconosciuto in Italia, che sta ottenendo risultati straordinari nella lotta ai tumori.

    Sostiene che i tumori non posso essere sconfitti se non si cura anche l'anima del paziente. E nella lotta contro il male del secolo non si avvale solo delle terapie come la chemio e la radio terapia, ma va oltre, soprattutto quando sembra non esserci piu' speranza. Stabilisce un'alleanza terapeutica, usa cure come la fitoterapia, la regenoterapia, la medicina tradizionale che non hanno alcun legame apparente con l'oncologia. Attribuisce grande importanza ai sensi e alla relazione con il paziente. In breve: Maurizio Grandi ribalta l'approccio della medicina moderna che tende a privilegiare l'approccio seriale e statistico, come se gli i pazienti fossero tutti uguali. E' convinto che il grande medico e' quello che sa affidarsi al proprio intuito, che ha la mente aperta, che stabilisce un rapporto esclusivo con il paziente, nella consapevolezza che ognuno di noi e' diverso.

     

    In questo articolo spiego nel dettaglio la personalita' e l'approccio di questo medico di straordinaria umilta' e di grande fascino. E mi chiedo: Grandi ha ragione? La medicina moderna, pur scientificamente molto avanzata, sta mostrando il suo limite, diventando arida e per questo meno efficace di quanto potrebbe? Da profano sono tentato di rispondere di si'¦

     

    Maurizio Grandi e' un luminare che il mondo ci invidia. Lavora a Torino, tratta i pazienti da amici e ha ottenuto risultati straordinari

    Immaginate un oncologo che riceve i pazienti parlando della bellezza della vita e che quando li dimette li ringrazia per avergli permesso di condividere la loro gioia e il loro dolore. Un oncologo che considera una benedizione le scoperte scientifiche, ma che quando cura non si limita alla chemioterapia e alla radioterapia. Va oltre. Sa che l'anima di ognuno di noi non e' scollegata dalle cellule e dunque un tessuto cancerogeno difficilmente potra' guarire se lo spirito resta malato.
    Quel medico si chiama Maurizio Grandi ed e' un luminare. Specialista in oncologia clinica e in altre cinque discipline mediche, docente universitario in Italia e all'estero, medaglia d'Oro dell'oncologia a Roma, Gran Croce Cristoforo Colombo del Congresso degli Stati Uniti d'America e ha guidato il Laboratorio della ricerca della vita.
    Eppure in Italia e' praticamente sconosciuto. Quando glielo fai notare, risponde: «Meno male» e capisci subito che la sua non e' falsa modestia, ma un approccio coerente con la sua personalita'. Non cerca la popolarita', ne' le polemiche. Eppure i suoi risultati sono davvero straordinari; quasi miracolosi.

    Tanto piu' che, contrariamente a medici famosi e controversi (a cominciare da Di Bella) non pretende di aver inventato cure miracolose. Al contrario. Il suo segreto e' metodologico. Non si limita alla chemio e alla radioterapia, ma scava nel passato attingendo alla medicina tradizionale e ad altre discipline, che in apparenza nulla condividono con l'oncologia.

    Oggi ha 58 anni e rappresenta una famiglia che esercita la professione da 8 secoli, per l'esattezza dal 1200. Maurizio Grandi opera nel proprio poliambulatorio, un edificio alla periferia di Torino, soprannominato «La Torre», che pero' del non sembra una struttura clinica, bensi un condominio. Il suo gabinetto appare come un appartamento, arredati con buon gusto. Quando il paziente entra ha la sensazione di visitare un amico.

    E come un amico viene ricevuto. Maurizio Grandi non ha mai fretta. E visita a modo suo, per un'ora, se necessario anche due. Osserva la postura del paziente, lo fa parlare di se', della sua famiglia, delle sue preoccupazioni per intuire il suo stato d'animo. E, soprattutto, conquistarne la fiducia. Ritiene indispensabile stabilire un'«alleanza terapeutica» per «mettere insieme il malato con il suo cuore, con la famiglia, con se stesso, con le istituzioni, compreso il medico, perche' solo a quel punto puo' cominciare la lotta contro il male».

    La cartella clinica e' fondamentale, «ma non esaustiva», aggiunge. E le terapie piu' moderne non sempre vincenti. «Capita spesso che si formino fenomeni di chemioresistenza, di ormonoresistenza. E allora che cosa fai?». Alcuni medici scelgono l'accanimento terapeutico, altri s'arrendono, passando alle cure paliative. «A me piace ipotizzare altre strade - spiega - non per sostituire l'esercito terapeutico, ma per rafforzare le sue chance di riuscita, per superare la cinta muraria dei chemioresistenti. Quando tutto sembra perduto bisogna trovare il cavallo di Troia, il pertugio insperato, il modo per far suicidare le cellule nemiche o per convincerle a far la pace».
    Come? Ad esempio con la fitoterapia, ovvero l'utilizzo di piante e dei loro derivati. «L'ho scoperta quando ero ricercatore a Parigi (e gia' considerato uno dei cinque migliori giovani oncologi di Francia, n.d.a) e non l'ho mai abbandonata». E poi con l'immunologia, la fisiochinesiterapia (una forma di terapia fisica e manuale), l'etnomedicina, la medicina ambientale. Il suo arsenale include anche le regenoterapia, basata sullo scambio ionico dei bio-elementi, attraverso l'emissione di radiofrequenze «dedicate».

    Non si stanca di precisare che queste non rappresentano un'alternativa alle cure moderne, ma un complemento per rafforzarne le chance di riuscita. E quando e' sicuro che hai capito bene va oltre. Spiega che il grande medico e' colui che asseconda il proprio intuito, «come facevano i luminari del Settecento e dell'Ottocento che pur privi di strumenti sofisticati erano dei grandissimi diagnosti, perche' ascoltando la voce interiore giungi a diagnosi che poi l'analisi confermera'». L'intuito anticipa e instrada, esalta le capacita' del medico, il cui talento non e' mai solo razionale, ma impalpabile, istintivo, subliminale. E flessibile, con se stesso e con gli altri. L'opposto della medicina in serie e di massa.
    u convinto che il tumore rappresenti «una perdita di integrita', il venir meno dell'unita' interna e del riconoscimento del se' e del legame del se' con gli altri» e che per combatterlo occorra ristabilire la propria armonia interna. La Fede aiuta moltissimo, Grandi insegna ad ascoltare il proprio corpo e il proprio spirito, ad esempio «riattivando i cinque sensi, di cui spessiamo perdiamo la consapevolezza». Dimostra come musica, carezze, profumi, immagini diano sollievo, gioia, forza interiore.

    Diversi pazienti considerati spacciati, affidandosi a lui sono guariti, altri sono riusciti a bloccare la malattia per anni. E oggi, naturalmente, lo adorano. Non tutti, ovviamente, ce la fanno. Maurizio Grandi non e' un guru, ne' uno sciamano, bensi solo un medico dalla mente molto aperta. E anche quando il viaggio dei pazienti e' alla fine, lui continua a sostenerli, sollecitandoli a mostrare la parte migliore di se' proprio nell'ora piu' difficile. Insegna ad accettare la fine con un sorriso pieno, solare. Il sorriso di chi ha capito tutto.

    Sito realizzato con PhPeace 2.6.32

    PhPeace è software libero, e ognuno è libero di ridistribuirlo secondo le condizioni dellaLicenza GNU GPL

    A meno di avvisi di particolari (articoli con diritti riservati) il materiale presente in questo sito può essere copiato e ridistribuito, purchè vengano citate le fonti e gli autori. Non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale pubblicato.

    validateXHTMLcclvalidateCSS

    Segnala eventuali errori al WebMaster | RSS logo