Gli ogm nei mangimi: la Ue verso il sì
Il Comitato alimentare dell’Unione Europea ammette la contaminazione minima di ogm nei mangimi e i Verdi al parlamento europeo insorgono: andremo fino alla corte di giustizia.
I rappresentanti degli Stati membri Ue, riuniti nel Comitato per la catena alimentare e la salute animale, hanno approvato la proposta della
Commissione sui mangimi determinando procedure che saranno utilizzate da tutti gli Stati membri per i controlli. Si pensi che nella sola stagione 2008-2009 sono state importate quattro milioni di tonnellate di diversi mais e 33 milioni di prodotti di soia che arrivano soprattutto da Argentina, Brasile e Stati Uniti e costituiscono un complemento essenziale per il settore zootecnico dell'Unione europea. Il provvedimento ammette la soglia di presenza di Ogm fissato nello 0,1%. L'applicazione, teoricamente, limitata a materie prime per mangimi geneticamente modificati per i quali è stata autorizzata la commercializzazione in un Paese terzo e per i quali una procedura di autorizzazione è in corso di esame nell'Unione oppure se l'autorizzazione Ue è scaduta. Il mangime sarà invece considerato non conforme con la legislazione comunitaria quando la presenza di Ogm, dopo una debita considerazione del margine di errore, risulta al di sopra dello zero tecnico. Il progetto di regolamento passerà ora al vaglio del Parlamento e del Consiglio europeo per tre mesi e sarà approvato poi dalla Commissione se non saranno sollevate obiezioni. Ma obiezioni cen ne sono già. I Verdi al Parlamento europeo annunciano battaglia, fino al ricorso davanti alla Corte di giustizia dell'Ue. “Questa decisione calpesta i principi elementari della sicurezza alimentare e rimette in causa il ruolo dell' Efsa”, l'agenzia Ue per la sicurezza alimentare, sottolineano gli ambientalisti. E' chiaro, proseguono i Verdi, che l'Europa dipende fortemente dall'import di mangimi e proteine animali, ma questa dipendenza “non risulta da un'incapacità strutturale dell'agricoltura del nostro continente a produrre alimenti di qualità ed ora è più che mai attuale la necessità e l'urgenza del rilancio di coltivazioni di piante ricche di proteine”. “Sono indignato - ha affermato l'eurodeputato Josè Bovè - di vedere come le imprese agro-alimentari utilizzano ogni pretesto possibile per imporre piante transgeniche che la maggioranza dei consumatori europei non vuole; per questo studieremo la possibilità di presentare un ricorso davanti alla Corte europea di giustizia”. Intanto in Brasile aumentano le coltivazioni ogm, che invece diminuiscono in Europa.