Contributo di Loris Asoli per il Piano Strategico triennale
CONTRIBUTO 1 di Loris Asoli sull'AREA STRATEGICA 1: Rete di
reti
La struttura della Rete di Economia Solidale e il ruolo di REES Marche in essa.
PREMESSA.
La rete dell'ES è potuta incominciare ad esistere solo dopo che è stata fatta la carta nazionale
RES e c'è stato un tavolo nazionale RES.
Non esiste Rete di ES senza una sua forma organizzativa, senza collegare i nodi della rete in
una qualche forma organizzativa, su una finalità condivisa.
Anche nelle Marche non è esistita Rete di ES fino a che non è stato creato il Tavolo dell'ES,
prima, e l'associazione REES Marche poi.
Il fatto che esistono dei soggetti dell'ES non significa che esista una RES.
Prima della comparsa delle RES esistevano dei settori dell' ES che si muovevano
indipendentemente l'uno dall'altro, ma non esisteva una loro rete. Esistevano solo reti
settoriali scollegate fra di loro.
Il percorso RES è un percorso che mette insieme, su un progetto condiviso, i vari settori
riferibili all'ES, E questa è una sua peculiarità irrinunciabile.
Occorre precisare questo aspetto perché ancora qualcuno pensa che la rete esista perché
esistono i soggetti della rete e che qualunque forma organizzativa sia un sopruso sulla rete.
La rete invece esiste solo quando si dà coscientemente una forma organizzativa, quando
crea i collegamenti fra i soggetti, per realizzare una finalità da essi condivisa.
La struttura delle RES ha quattro modalità di intrecciare e connettere a rete. Queste 4
modalità devono garantire di essere coerenti con la finalità della rete che è quella di costruire
dal basso un nuovo sistema economico e sociale, fondato sui principi di ecologia, equità,
collaborazione, solidarietà, partecipazione diretta.
Devono perciò garantire universalità, fino a comprendere potenzialmente l'intero pianeta, e
massimo decentramento, fino al potere e al rispetto del singolo individuo.
Devono comprendere potenzialmente tutti i territori e tutti i settori produttivi e occuparsi
anche di cultura e istituzioni.
RETE TERRITORIALE
La RES è stata concepita come rete di reti territoriali.
Il territorio basale viene chiamato DES, distretto di ES.
I DES si dovranno connettere federativamente fra di loro per gestire in modo nuovo tutta
l'economia solidale prima, e tutta l'economia poi.
RETE DI SETTORI PRODUTTIVI. Fin dall'inizio la RES è stata concepita come rete
territoriale di alcuni settori virtuosi: l'agricoltura biologica, il commercio equo, il software
libero, il turismo responsabile, le energie rinnovabili, le medicine olistiche, la finanza etica, il
consumo critico, le produzioni ecologiche, i comuni virtuosi, ecc. I criteri virtuosi dovranno però
essere elaborati ed estesi a tutti i settori produttivi, senza alcuna esclusione. Si dovrà sapere
come possono rientrare nell'ES gli artigiani, i commercianti, i liberi professionisti, i dipendenti
statali, le produzioni industriali, ecc.
Le reti settoriali e quelle territoriali sono strettamente intrecciate fra di loro.
Le reti territoriali sono vuote senza la presenza al loro interno dei settori produttivi.
Le reti settoriali sono impotenti senza poter agire ed esprimersi sui territori, dove trovano la
loro linfa vitale.
I settori dovranno essere presenti a tutti i livelli territoriali, sia sul livello nazionale, che
regionale che di DES. Cioè una rete settoriale interna alle RES dovrà essere articolata per
piani territoriali diversificati.
RETE DI RUOLI SOCIALI .
In ogni settore produttivo (o rete settoriale) non si dovrebbero mettere insieme ad interagire i
soli produttori ma tutti i soggetti e le figure sociali interessati a quel settore: i produttori, i
consumatori, i distributori, i lavoratori,i talenti creativi che gestiscono le imprese, i finanziatori,
i ricercatori, i formatori (scuole e università del settore);
in questo modo ogni settore potrà essere osservato contemporaneamente dai vari e
differenziati punti di vista delle figure che interagiscono in esso; la formazione e la ricerca non
avverranno in modo disgiunto dalle esigenze della produzione; il consumo e la produzione
dialogheranno fra di loro e pianificheranno in base ai bisogni reali; i lavoratori potranno
esprimere i loro punto di vista, ecc.
RETE SOCIALE GLOBALE. Dato il fine di trasformazione del sistema economico e sociale, le
reti di ES, come detto in premessa, non potranno interessarsi di sola economia, ma dovranno
sviluppare anche cultura e istituzioni. In particolare viene sviluppata la cultura di che cosa
significhi l'eticità nei vari settori produttivi e nel sistema economico e sociale nel suo
complesso.
Dal punto di vista delle istituzioni, la rete nel suo svilupparsi e organizzarsi dovrà riuscire a
configurare sempre più al suo interno un nuovo modo di sviluppare norme e fare istituzioni,
che poi confluirà gradualmente nelle istituzioni politiche della società. Nel movimento delle
RES dovrà essere sviluppato un modo di relazionarsi che fungerà da prefigurazione e modello
per un rinnovamento complessivo delle istituzioni.
IL RUOLO DI REES MARCHE.
Limitandoci alla nostra regione, come può essere visto il ruolo dell'associazione REES Marche
all'interno della Rete di ES della regione?
REES Marche rappresenta l'anima dello sviluppo dell'ES della regione perché è nel suo DNA.
L'associazione ha un statuto e un documento programmatico che indicano lo sviluppo dell'ES
come suo specifico compito e finalità. L'associazione ha un ruolo culturale e promozionale della
nuova economia e un ruolo prefigurativo delle nuove istituzioni.
REES MARCHE NEI TERRITORI.
L'associazione promuove i DES, e probabilmente sarà l'anima dei DES, ma i DES non sono una
sua struttura, non sono una articolazione di REES Marche.
I Tavoli territoriali DES, tramite cui è organizzata la promozione e la gestione dei DES sono
strutture della società civile del territorio, promosse da REES Marche e in cui i soci di REES
Marche presenti nel territorio, avranno un ruolo molto importante, in quanto portano una
maggiore consapevolezza dei processi e delle finalità, ma i DES saranno composti anche da
soggetti non soci di REES Marche.
Quindi REES Marche ha, su ogni territorio in cui promuove un DES, una sua sezione soci più o
meno formalizzata e inoltre agisce, tramite i suoi soci, dentro le strutture dei DES, aperte
anche ad altri soggetti.
REES MARCHE NEI SETTORI.
L'importanza di una presenza più organizzata dei settori produttivi all'interno di REES Marche
sembra ancora poco analizzata e poco compresa, per cui vale la pena di soffermarcisi.
L'associazione dovrebbe gradualmente organizzare al suo interno, ma aperti anche a
non soci, dei tavoli settoriali, dapprima regionali e provinciali e poi dovrebbe promuoverne la
presenza anche all'interno dei DES.
Perché si dovrebbe organizzare all'interno di REES Marche la presenza dei settori produttivi?
Esempio per agricoltura biologica
Perché, per esempio, dovrebbe esserci, in prospettiva, un Tavolo che si interessa di agricoltura
biologica all'interno di REES Marche e dei DES?
Un primo importante motivo è che REES Marche favorirebbe la presenza di un'unica
organizzazione territoriale degli agricoltori biologici, promuovendo un nuovo concetto di
organizzazioni di categoria. Un territorio dovrebbe esprimere un'unica organizzazione dei suoi
agricoltori biologici. Le differenze di indirizzo culturale (biologico classico, biodinamico,
permacultura, agricoltura sinergica, fukuokiana, ecc) dovrebbero potersi esprimere liberamente
all'interno dell'unica organizzazione degli agricoltori biologici, tramite gli agricoltori stessi che vi
portano le loro preferenze e le loro ricerche e tramite le associazioni nazionali di questi indirizzi
culturali, le quali potranno sempre chiedere di tenere corsi di formazione sui loro indirizzi nei
vari territori. Come detto in un altro documento, anche le organizzazioni agricole di
orientamento partitico sono obsolete; sopravvivono perché lo stato ha dato loro il ruolo
burocratico di intermediarie rispetto al rapporto degli agricoltori con le istituzioni pubbliche.
Anche di queste organizzazioni degli agricoltori, in parte para-sindacali e in parte para-statali,
dovrebbe essercene una sola per ogni territorio.; REES Marche dovrebbe orientare in questa
direzione, ma occorrerebbe anche una riforma della legislazione.
Un secondo motivo è che in REES Marche dovrebbe svilupparsi un nuovo concetto di rete
settoriale, come già espresso sopra, in cui interagiscano persone di vari ruoli economici e
sociali: produttori, consumatori, ricercatori, ecc (vedi sopra)
A parte questi motivi importanti, di prospettiva di lungo o medio periodo, un motivo principale
è che, con i Tavoli settoriali, REES Marche elabora la sua politica e compie le sue azioni
nell'ambito di quel settore e può coinvolgere altri soci e anche non soci, interessati al settore,
distribuendo le responsabilità e ampliando la partecipazione, come è nelle sue finalità
principali.
Un altro motivo importante è che i tavoli di REES di carattere territoriale (Consiglio regionale,
Tavoli provinciali e Tavoli DES) sono ambiti in cui ogni settore può incontrarsi con gli altri
settori dell'ES, per una azione culturale-politica-promozionale intersettoriale, in cui ogni singolo
settore può portare le proprie istanze e può coordinarle e contemperarle con quelle degli altri
settori.
Nella prassi corrente ogni settore porta isolatamente le sue istanze verso le istituzioni
pubbliche e sono poi queste che hanno il compito di contemperare le varie esigenze pervenute
loro dai settori, destinando più o meno risorse e attenzioni all'uno o all'altro settore; se invece i
settori imparassero a incontrarsi fra di loro e a pianificare insieme, le decisioni verrebbero
prese direttamente e in un livello decisionale molto più vicino ai reali protagonisti
Inoltre, i settori, incontrandosi ed esprimendosi all'interno dell'associazione, dovrebbero
imparare ad interagire anche economicamente. La finanza etica dovrebbe sostenere tutti i
settori; Le aziende agricole biologiche sostengono il turismo, la ristorazione e il consumo critico
e ne sono sostenute; il software libero si offre ad aziende, privati ed istituzioni e ne è
sostenuto; il turismo responsabile si offre alle aziende del territorio e le aziende al turismo
responsabile, ecc.
Più la rete si amplierà e più queste interazioni economiche saranno possibili.
CONTRIBUTO 2 di Loris Asoli sull'AREA STRATEGICA 2: TAVOLI
SETTORIALI
Questa è una proposta per una delle linee strategiche di fondo da inserire nel programma
triennale che stiamo preparando.
Prima di passare alla proposta vorrei fare delle riflessioni e presentare delle premesse che la
spiegano e la giustificano. Già ho scritto delle cose in precedenti e-mail, ma vorrei riprendere
e sistematizzare il tutto, prima di formulare la proposta dei Tavoli settoriali.
I SETTORI PRODUTTIVI
L'economia, sia quella convenzionale che quella solidale (ES), è costituita di Settori produttivi.
Per esempio alcuni settori produttivi compresi nell'economia convenzionale sono i seguenti:
– agricoltura
– industrie di vari tipi (meccanica, navale, aeronautica, chimica, elettronica, ecc.)
– edilizia
– commercio
– comunicazioni
– banche e finanza
– sanità
– educazione
– turismo
– amministrazioni pubbliche varie
– ecc.
I SETTORI PRODUTTIVI NELLE RES E IN REES MARCHE
Fin dall'inizio la RES, in Italia e nelle Marche, è stata concepita come rete territoriale di alcuni
settori virtuosi: l'agricoltura biologica, il commercio equo, il software libero, il turismo
responsabile, le energie rinnovabili, le medicine olistiche, la finanza etica, il consumo critico, le
produzioni ecologiche, i comuni virtuosi, ecc.
Dai primi, pochi, settori inizialmente considerati si è cercato sempre di allargare il campo. In
realtà i criteri virtuosi dovranno però essere elaborati ed estesi a tutti i settori produttivi, senza
alcuna esclusione. Si dovrà sapere come possono rientrare nell'ES gli artigiani, i commercianti,
i liberi professionisti, i dipendenti statali, le produzioni industriali, ecc.
Nel DES Misa e Nevola ci siamo dati il compito di scrivere una carta etica che preveda tutti i
settori; non facile:ben venga se altri vogliono dare un contributo in questa direzione.
RELAZIONE FRA RETI SETTORIALI E TERRITORIALI
Le reti settoriali e quelle territoriali sono strettamente intrecciate fra di loro.
Le reti territoriali sono vuote senza la presenza al loro interno dei settori produttivi. Esse
dovranno arrivare a comprendere tutti i settori.
Le reti settoriali sono impotenti senza poter agire ed esprimersi sui territori, dove trovano la
loro linfa vitale. I settori dovranno essere presenti a tutti i livelli territoriali, quindi sia sul
livello nazionale, che regionale che di DES. Cioè ogni rete settoriale interna alle RES dovrà
essere articolata per piani territoriali diversificati.
E' impensabile costruire una strategia efficace per i territori, senza averne una per i
settori. REES Marche si è posta fin dall'inizio il compito di mettere a rete i settori sui territori,
di farli incontrare fra di loro, ma questo solo aspetto non è sufficiente, senza costruire anche
una politica efficace settore per settore, con l'apporto essenziale dei settori stessi. Occorre
quindi stimolare i settori ad organizzarsi entro REES Marche, in un'ottica intersettoriale e in
una prospettiva di cambiamento dei meccanismi economici e sociali di base.
RETI SETTORIALI DI TIPO NUOVO
Tendenzialmente le reti settoriali all'interno delle RES dovrebbero realizzare delle novità, in
sintonia ai principi e allo spirito dell'ES.
PRIMA NOVITA': COMPRESENZA DI TUTTE LE FIGURE SOCIALI DEL SETTORE. Una novità
importante è che una rete settoriale RES dovrebbe comprendere, al proprio interno, non solo i
produttori ma tutte le figure sociali che si interessano del settore, in ruoli differenziati: i
produttori, i consumatori, i distributori, i lavoratori, i talenti creativi che ricevono la
responsabilità per le imprese, i finanziatori, i ricercatori, i formatori (scuole e università del
settore); in questo modo ogni settore potrà essere osservato contemporaneamente dai vari e
differenziati punti di vista delle figure che interagiscono in esso; la formazione e la ricerca non
avverranno in modo disgiunto dalle esigenze della produzione; il consumo e la produzione
dialogheranno fra di loro e pianificheranno in base ai bisogni reali; i lavoratori potranno
esprimere i loro punto di vista, ecc.
SECONDA NOVITA': UN' UNICA ASSOCIAZIONE PER OGNI SETTORE. Un secondo aspetto
importante è che nei singoli territori le RES dovrebbero svolgere un'azione a favore della
presenza di un'unica associazione per ogni settore. Questo è difficile da comprendere perché
non ci siamo abituati. Guardiamo come esempio l'agricoltura. Nelle Marche ci sono almeno 4
associazioni del biologico (amab, aiab, terra sana, biodinamici) e almeno altrettante nel
convenzionale (cia, coldiretti, ecc).
Le associazioni convenzionali svolgono ormai soprattutto un ruolo prevalentemente burocratico
e di cinghia di trasmissione dallo stato agli agricoltori per gli adempimenti burocratici richiesti,
e poi secondariamnete un ruolo sindacale di difesa degli interessi degli associati. Le
associazioni degli agricoltori biologici invece, non svolgono il ruolo burocratico, che resta alle
associazioni convenzionali anche per gli agricoltori biologici, ma principalmente un ruolo
culturale e di collegamento e secondariamente un ruolo sindacale di difesa e valorizzazione
dell'indirizzo biologico. Complessivamente il tutto appare come molto ridondante e causa di
uno spreco di energie.
REES Marche, fra i suoi obiettivi strategici relativi ai settori dovrebbe avere quello di arrivare
ad un' unica associazione territoriale per ogni settore e per ogni distretto; per primo un'unica
nel biologico e un'unica nel convenzionale e poi un'unica globalmente.
L'unica struttura agricola associativa territoriale dovrebbe potersi organizzare liberamente per
indirizzi culturali, a seconda delle esigenze e tendenze degli associati, che fra l'altro evolvono
nel tempo. E dovrebbe essere una struttura molto più democratica e controllata dal basso
rispetto a quelle attuali. Tramite la gestione democratica, nell'unica associazione entrerebbero
del tutto naturalmente e liberamente gli indirizzi culturali e colturali portati dai soci, compresi
quelli biologici. Mentre sul piano istituzionale in ogni territorio dovrebbe esserci un'unica
associazione, sul piano prettamente culturale potrebbero esserci invece svariate associazioni
culturali di livello nazionale che portano il loro indirizzo culturale sui territori.
Quindi “struttura unica territoriale” non significa affatto l'annullamento delle differenze, ma la
loro espressione e valorizzazione in ambito istituzionale unitario, perché l'elemento “territorio”
rappresenta l'unità, la comunità complessiva del territorio, l'esigenza di una gestione
territoriale comune.
Così come una società nel suo complesso deve essere multiculturale e non imporre il pensiero
unico e la religione unica, altrettanto in agricoltura biologica (come negli altri settori) le
differenze di indirizzo culturale (biologico classico, biodinamico, permaculturale, agricoltura
sinergica, fukuokiana, ecc) dovrebbero potersi esprimere liberamente all'interno dell'unica
organizzazione degli agricoltori biologici, tramite gli agricoltori stessi, (che vi portano le loro
preferenze, le loro ricerche, le loro esigenze di conoscenza e formazione) e tramite le
associazioni nazionali di questi indirizzi culturali, le quali potranno sempre chiedere di tenere
corsi di formazione sui loro indirizzi nei vari territori e avere il diritto di organizzarli.
Il territorio dovrebbe rappresentare l'unità che coinvolge le diversità rispettandole e facendone
la propria base. In questo modo gli associati ne beneficerebbero grandemente, avendo in
un'unica organizzazione territoriale la possibilità di arricchirsi di tutti i differenti apporti
culturali.
Per fare l'esempio di un altro settore, la scuola, pur essendo unica sul territorio, dovrebbe
potersi organizzare per indirizzi culturali differenziati a seconda delle tendenze e preferenze dei
soggetti del territorio che usufruiscono della scuola. In questo modo la scuola rimarrebbe
istituzionalmente unica, pubblica, ma differenziata negli ambiti culturali scelti da genitori e
insegnanti del territorio, compatibilmente al numero dei ragazzi che scelgono un indirizzo
culturale e al numero di insegnanti capaci di realizzarlo.
TERZA NOVITA': RUOLO NON SINDACALE MA DI PIANIFICAZIONE. Viene da pensare che un'
associazione di settore debba rappresentare gli interessi del settore nei confronti degli altri
settori e delle istitituzioni. Questa è la vecchia mentalità da superare, non idonea all'economia
solidale. Ci sono due modalità fondamentali attraverso le quali nell'ES si cerca di intraprendere
una via nuova, non conflittuale:
anzitutto la già descritta compresenza di produttori, consumatori e le altre figure coinvolte nel
settore, aspetto che porta alla trasparenza, al rispetto e alla compenetrazione delle reciproche
esigenze
poi la compresenza all'interno dei Tavoli territoriali di tutti i settori, aspetto che porta ad una
maggiore interazione fra i settori, ad una collaborazione per il bene del territorio in cui
agiscono e alla possibilità di gestire aspetti che da soli non potrebbero gestire, come le
dinamiche di spostamento dei lavoratori da un settore all'altro, secondo le esigenze
IL RAPPORTO DI REES MARCHE CON LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
Da quanto sopra si deduce anche l'orientamento politico di REES Marche verso le attuali
associazioni di categoria. In prospettiva esse andrebbero ampiamente rivoluzionate, dal punto
di vista strutturale. In ogni territorio dovrebbe esserci un'unica associazione di categoria e non
una per ogni schieramento partitico e dovrebbe essere piena espressione degli aderenti e da
essi controllata e non viceversa; i vari indirizzi culturali dovrebbero poter entrare liberamente
tramite i soci nell'unica organizzazione associativa territoriale. Inoltre in ogni settore
andrebbero coinvolti non solo i produttori ma anche le altre figure sociali che hanno a che fare
con il territorio.
A parte questi aspetti strutturali, REES Marche dovrebbe in primo luogo stimolare le
associazioni di categoria a sviluppare maggiormente al loro interno la componente virtuosa;
nell'esempio dell'agricoltura dovrebbero sviluppare maggiormente l'interesse verso quella
biologica e farla crescere fra i propri associati.
Su questi punti potrebbe costruirsi la strategia di fondo di REES verso le associazioni di
categoria. Per adesso però tutto questo è prematuro e va tenuto solo all'orizzonte, per
muoversi nel presente senza sbagliare la direzione. Per cui noi dovremmo occuparci dei settori
produttivi in cui ci sono associazioni di categoria non solo e non tanto rivolgendoci ad esse,
quanto principalmente costituendo dei Tavoli settoriali al nostro interno.
REES MARCHE NEI SETTORI E I SETTORI IN REES MARCHE.
L'importanza di una presenza più organizzata dei settori produttivi all'interno di REES Marche è
ancora poco analizzata e poco compresa, per cui vale la pena di soffermarcisi. L'associazione
dovrebbe gradualmente organizzare al suo interno, ma aperti anche a non soci, dei tavoli
settoriali, dapprima regionali e provinciali e poi dovrebbe promuoverne la presenza anche
all'interno dei DES.
Perché si dovrebbe organizzare maggiormente all'interno di REES Marche la presenza dei
settori produttivi? Perché, per esempio, dovrebbe esserci, in prospettiva, un Tavolo che si
interessa di agricoltura biologica all'interno di REES Marche e dei DES?
Due motivi importanti li abbiamo già visti sopra e sono dovuti al fatto che il concetto di settore
viene tendenzialmente sviluppato in modo nuovo all'interno delle RES. Quindi un primo
importante motivo è che REES Marche favorirebbe la presenza di un'unica organizzazione
territoriale degli agricoltori biologici, promuovendo un nuovo concetto di organizzazioni di
categoria e un secondo motivo è che in REES Marche dovrebbe svilupparsi un nuovo concetto
di rete settoriale, in cui interagiscano persone di vari ruoli economici e sociali: produttori,
consumatori, ricercatori, ecc (vedi sopra).
A parte questi due motivi importanti, strutturali e di prospettiva di lungo o medio periodo, il
motivo principale attuale è che, con i Tavoli settoriali, REES Marche elabora la sua politica e
compie le sue azioni nell'ambito di quel settore e può coinvolgere altri soci e anche non soci,
interessati al settore, distribuendo le responsabilità e ampliando la partecipazione, come è
nelle sue finalità principali.
Un altro motivo importante, anche questo già accennato, è che i tavoli di REES di carattere
territoriale (Consiglio regionale, Tavoli provinciali e Tavoli DES) sono ambiti in cui ogni settore
può incontrarsi con gli altri settori dell'ES, per una azione culturale-politica-promozionale di
carattere intersettoriale, in cui ogni singolo settore può portare le proprie istanze e può
coordinarle e contemperarle con quelle degli altri settori.
Nella prassi corrente ogni settore porta isolatamente le sue istanze verso le istituzioni
pubbliche e sono poi queste che hanno il compito di contemperare le varie esigenze pervenute
loro dai settori, destinando più o meno risorse e attenzioni all'uno o all'altro settore e
promulgando più o meno leggi che interessano il settore; se invece i settori imparassero a
incontrarsi fra di loro e a pianificare insieme, le decisioni verrebbero prese direttamente e in un
livello decisionale molto più vicino ai reali protagonisti e anche le porposte di legge potrebbero
provenire dal basso.
Infine i settori, incontrandosi ed esprimendosi all'interno dell'associazione, dovrebbero
imparare ad interagire anche economicamente. La finanza etica dovrebbe sostenere tutti i
settori; le aziende agricole biologiche sostengono il turismo, la ristorazione e il consumo critico
e ne sono sostenute; il software libero si offre ad aziende, privati ed istituzioni e ne è
sostenuto; il turismo responsabile si offre alle aziende del territorio e le aziende al turismo
responsabile, ecc. Più la rete si amplierà e più queste interazioni economiche saranno possibili.
TAVOLI SETTORIALI
ESEMPI DI TAVOLI SETTORIALI
I nomi sono puramente indicativi.
1. Tavolo “Informatica Solidale Marche” o “Informatica etica Marche”
2. Tavolo “Agricoltura biologica Marche”
3. Tavolo “Energie rinnovabili Marche”
4. Tavolo “Artigianato e produzioni Eco & Equo Marche”
5. Tavolo “Bioedilizia & Bioarchitettura Marche” o “abitare Eco & equo Marche”
6. Tavolo “Professionalità etica Marche”
7. Tavolo “Rinnovamento scuola e formazione Marche”
8. Tavolo “Medicina olistica Marche”
9. Tavolo “ Nuovi stili di vita Marche”
10. Tavolo “Difesa del territorio Marche”
11. Tavolo “Rete distributiva solidale Marche”
12. Tavolo “Moneta complementare Marche”
13. Tavolo “Comunicazione Rees Marche”
14. Tavolo “Rete di solidarietà sociale
TEMPI DI FORMAZIONE DEI TAVOLI
Non si tratta di formare tutti insieme questi tavoli, ma solo di aprire gli spazi, inserendoli nel
programma, tenendoli presenti e annunciandoli come obbiettivo da perseguire gradualmente.
Promuovere i tavoli settoriali, ma lasciare che gli spazi aperti siano coperti gradualmente,
senza forzature, quando la situazione è matura, a partire dall'interesse di alcuni soci. Se nel
corso del triennio si aprissero tre nuovi tavoli settoriali (oltre a quello informatico già
presente), con la media di uno all'anno, sarebbe già un grosso successo. Quindi nel
programma triennale come obiettivo metterei solo un punto del tipo “Obiettivo
dell'associazione è che si aprano durante il triennio almeno tre dei seguenti tavoli settoriali:...”,
dove la lista potrà essere quella che scaturirà dal dibattito interno, in variazione da quella da
me proposta. I tavoli settoriali aperti a livello regionale potranno poi collaborare con i distretti
per attività di settore e per l'apertura degli analoghi tavoli settoriali anche a livello di DES
SOGGETTI COINVOLGIBILI
Pur essendo tavoli promossi dall'associazione per realizzare meglio i suoi scopi, essi vanno
improntati ad uno spirito di rete, cercando di coinvolgervi tutti i soggetti impegnati nel settore,
anche non soci, e comunque tenendo i tavoli aperti. Sono da coinvolgere imprese produttive e
associazioni del settore, consumatori, distributori e utenti del settore, ricercatori e creatori di
cultura, scuole e università del settore, ecc.
SIGNIFICATO E OBIETTIVI GENERALI DEI TAVOLI SETTORIALI
Hanno un grande significato strategico di lungo termine per REES Marche. L'azione
dell'associazione non può che coniugarsi per territori e per settori produttivi. Entrambe
le due direzioni vanno coltivate
permettono di incominciare a costruire un nuovo tipo di organizzazioni settoriali, come
da riflessioni precedenti
Permettono di coinvolgere nella rete più soggetti, anche non iscritti all'associazione
Permettono di approfondire la strategia di REES Marche settore per settore e di
renderne più efficace l'azione in quei settori.
Permettono al Consiglio di risparmiare tempo ed energie e di fargli svolgere meglio la
sua funzione di sintesi e facilitazione dei processi dell'Economia solidale regionale
Fanno azioni di promozione e culturale per il settore (incontri, corsi, convegni, ricerca,
siti web, newsletter, mailing list, forum, ecc), rivolte a imprese, associazioni, persone,
enti pubblici, ecc.
Ogni settore si sviluppa a livello regionale, ma può e deve articolarsi a livello territoriale
di DES
Ogni settore ha propri obiettivi, come dai limitati spunti seguenti, solamente indicativi e
da perfezionare e completare
OBIETTIVI “TAVOLO INFORMATICA ETICA MARCHE”
– diffondere i principi e le pratiche del software libero e promuoverne la ricerca e la
formazione
– promuovere il passaggio al software libero di tutte le amministrazioni, le imprese e i
privati cittadini
– promuovere la realizzazione dell'open data
OBIETTIVI “TAVOLO AGRICOLTURA BIOLOGICA MARCHE”
– far conoscere le pratiche dell'agricoltura biologica, promuovendone la cultura
– promuovere la ricerca nel settore
– promuovere il passaggio al biologico di tutta la regione, distretto per distretto
– promuovere la proibizione sia per la coltivazione che per l'acquisto e il consumo di
prodotti contenenti OGM
– promuovere la formazione all'agricoltura biologica per i produttori
– promuovere il consumo generalizzato dei prodotti biologici
OBIETTIVI “TAVOLO ENERGIE RINNOVABILI MARCHE”
– incrementare la produzione e l'uso delle energie rinnovabili
– seguire la ricerca e l'innovazione nel settore energetico e promuoverla
– promuovere il risparmio energetico e modelli di produzione e di consumo e stili di vita
che realizzano il risparmio energetico, pur garantendo un'alta qualità di vita
– promuovere la promulgazione di leggi regionali favorevoli al settore
OBIETTIVI “TAVOLO PRODUZIONI E ARTIGIANATO ECO & EQUO MARCHE”
– ideare tecniche produttive ecologiche e recuperare e conservare quelle del passato
– utilizzare anche le tecniche innovative da coniugarsi con quelle tradizionali
– promuovere il collegamento fra produzione, lavoro e consumo
– promuovere il collegamento fra formazione scolastica professionale e produzione
– promuovere la ricerca e l'innovazione
– promuovere la suddivisione delle produzioni per distretti e il loro coordinamento
– promuovere la trasparenza dei prezzi e dei processi produttivi
– promuovere imprese sociali nelle produzioni e nell'artigianato
– redigere la carta etica delle produzioni e dell'artigianato eco & equo
OBIETTIVI “TAVOLO BIOEDILIZIA & BIOARCHITETTURA”
– promuovere l'ecologia dei materiali edili
– promuovere la salubrità e il benessere dell'abitare
– promuovere l'aspetto estetico ed armonico degli ambienti abitativi
– promuovere il risparmio energetico nella edilizia residenziale e produttiva
– promuovere la ricerca e la formazione del settore
– carta del costruire e dell'abitare ecologico
OBIETTIVI “TAVOLO PROFESSIONALITA' ETICA”
– redazione carta etica dei servizi, comprensiva dei processi di trasparenza sui costi e i
prezzi
– promuovere la conoscenza fra i professionisti e gli utenti
– data base delle professioni e mestieri del territorio
– promuovere la sintonizzazione fra domanda e offerta nelle varie tipologie di servizi
OBIETTIVI “TAVOLO RINNOVAMENTO SCUOLA E FORMAZIONE MARCHE”
– individuare le linee di rinnovamento della didattica, verso una didattica che abbia alla
base una concezione olistica della persona, vista come insieme di corpo, anima e
spirito, e capace di educare in modo corretto le forze basilari di pensiero, sentimento e
volontà, presenti nell'anima umana individuale
– individuare le linee di rinnovamento delle strutture istituzionali scolastiche e
promuovere la ricerca in questo campo; promuovere la democrazia dal basso della
istituzione scolastica
– promozione di corsi e seminari sulle didattiche più appropriate per una evoluzione
individuale e sociale positiva
– promuovere la formazione e l'autoformazione degli insegnati verso il rinnovamento
didattico
OBIETTIVI “TAVOLO MEDICINA OLISTICA MARCHE”
– diffondere una visione olistica della medicina e della salute che considera l'unità di
corpo, anima e spirito come sede della origine delle malattie, della salute e delle
capacità di guarigione
– promuovere la corresponsabilizzazione dell'individuo nel processo di guarigione
– promuovere l'interesse verso l'aspetto della prevenzione
– promuovere la ricerca delle cause delle malattie e la diminuzione di interesse verso
l'aspetto del controllo e soppressione dei sintomi
– promuovere una visione della malattia come contenente in sé anche un messaggio
positivo per l'evoluzione interiore della persona
– promuovere un rinnovamento positivo delle istituzioni preposte alla salute, verso una
diminuzione degli sprechi, un incremento dei processi decisionali democratici, una
trasparenza dei costi e dei ricavi
OBIETTIVI “TAVOLO NUOVI STILI DI VITA”
– si interessa di villaggi ecosolidali, cohousing, ritorno alla terra, piantumazioni, consumo
critico, sobrietà, bilanci di giustizia, baratto e banche del tempo, formazione di
comunità, vita comunitaria, comunità di accoglienza e accoglienza in famiglia, riuso e
riciclo, escursioni e viaggi ingruppo, “benvivir”, ecc
– migliorare la vita di relazione fra, individui, famiglie e comunità
– migliorare i livelli di sicurezza e di assistenza, con stili di vita comunitari e solidali
– promuovere nuovi modelli di convivenza
– promuovere un maggiore contatto con la natura e un suo maggior rispetto e
valorizzazione
OBIETTIVI “TAVOLO DIFESA DEL TERRITORIO MARCHE”
– Marche territorio ogm free
– Marche territorio libero da centrali nucleari e megacentrali elettriche
– Marche libere da inceneritori
– riduzione dell'inquinamento
– no mega-eolico in territori e luoghi impropri
– no cave in luoghi inopportuni
– priorità al solare sui tetti
– no eccessivo consumo del territorio
– incremento alberazione, forestazione e ambienti naturali
– cura dell'alveo dei fiumi e fossi e promozione di una loro facile fruibilità
– promozione dell'incremento della biodiversità
– promozione delle piste ciclabili e dei sentieri pedonali
– carta etica sulla gestione del territorio
TAVOLO “RETE DISTRIBUTIVA SOLIDALE MARCHE”
– promozione dei GAS
– promozione di empori solidali
– piccola distribuzione organizzata
– modello CONPROBIO (cooperativa di produttori e consumatori)
TAVOLO “MONETA COMPLEMENTARE MARCHE”
– studiare e promuovere lo studio del tema delle monete complementari
– individuare un modo applicativo valido per la regione Marche
TAVOLO “COMUNICAZIONE REES MARCHE”
– supportare l'attività comunicativa dell'associazione
– interessarsi del mondo della comunicazione, sia nella parte tecnologica che strutturale,
che contenutistica
– promuovere imprese etiche della comunicazione
– carta dei valori della comunicazione etica
TAVOLO “RETI DI SOLIDARIETA' SOCIALE”
– cerca di riunire i vari operatori del settore, per una più efficace azione
– promuove la conoscenza delle esigenze che esprime il territorio e delle potenzialità di
risposta ai bisogni
– promuove una politica pubblica adeguata
– promuove il volontariato
– promuove la solidarietà e la coesione sociale
Allegati
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Contributo alla proposta base del consigliere Loris Asoli (72 Kb - Formato pdf)
Esistono molti programmi liberi per leggere e scrivere documenti PDF.
Questi programmi rispettano le basilari libertà di usare, studiare, ridistribuire e migliorare il software.
Del formato PDF ne esistono varie versioni, ma in generale casi può considerarsi uno Standard Aperto.
Maggiori informazioni... ( http://pdfreaders.org/index.it.html)
Il software libero è una scelta etica e per questo consigliamo il sito http://pdfreaders.org/index.it.html
per scaricare il lettore PDF più oportuno per il vostro sistema.
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