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    14 agosto 2006 - Loris Asoli
    Fonte: Bollettino Res Marche N°1 Anno 2 - 04 aprile 2006

    Crisi Energetica

    sintesi tratta dal sito http://www.inventati.org

    I consumi di petrolio sono in costante aumento, mentre la scoperta di nuovi giacimenti è in costante diminuzione. Già dal 1980 bruciamo più petrolio di quanto ne scopriamo.Il picco di produzione è previsto, al massimo, entro il 2015. Dopo tale data la domanda (le necessità di consumo) supererà l'offerta (le possibilità produttive).Ciò significa che si inasprirà la lotta per avere il petrolio, i prezzi saliranno alle stelle e si avrà una notevole crisi economica, in quanto tutti i processi industriali sono basati sul consumo massiccio di energia da combustibili fossili. La nostra civiltà e la nostra ricchezza sono basate sull'uso dei combustibili fossili.Il petrolio a basso costo sta per diventare un ricordo del passato.

    Per il gas e per il carbone abbiamo più tempo, ma non si prestano a tutti gli usi del petrolio (esempio: la produzione di materie plastiche) e il carbone è fortemente inquinante. La fine dei combustibili fossili a basso prezzo, nell'arco di 20 anni al massimo, segna la fine della civiltà occidentale, così come alcuni la concepiscono. Il futuro è quanto mai nebbioso: un conflitto tra potenze gelose delle ultime gocce di petrolio potrebbe sprofondarci in qualcosa di simile ad un nuovo Medioevo, mentre da capacità di mediazione e senso di responsabilità potrebbe nascere una nuova era, certo più povera, ma forse più giusta e vivibile e, probabilmente, più felice. Come individui abbiamo la responsabilità di cercare nelle nostre vite quotidiane la strada per affrancarci dai combustibili fossili e dai loro derivati!

    Come soggetti politici il nostro ruolo può essere quello di forgiare un nuovo senso comune, quello della limitatezza delle risorse, offrendo un punto di vista diverso a chi vuole risolvere i black-out costruendo nuove centrali (fondate sui fossili o sul nucleare) o a chi vuole aumentare la stabilità globale riarmando l'E uropa (per citare solo due delle cose più dissennate ascoltate negli ultimi tempi). Il bivio fra un nuovo Medioevo e un futuro di pace e dignità è ora di fronte a noi.

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