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    24 giugno 2007 - Sergio Sinigaglia
    Fonte: Bollettino di Primavera Rees Marche Anno 2007

    C'era una volta il modello marchigiano

    Appello - Proposta per un
    Cantiere che costruisca un Modello Marchigiano Alternativo

    I saperi per un modello alternativo

    Pensiamo che in questa regione sia necessaria una riflessione e una discussione critica sul modello economico e sociale che contraddistingue il nostro territorio.
    Anche nelle Marche, in questi anni, settori della società civile, più o meno organizzati, hanno posto il problema di avviare sperimentazione di alternative concrete al modello e al sistema che hanno caratterizzato la nostra regione negli ultimi decenni. Hanno avviato percorsi teorici e concreti per una economia più solidale che abbia al centro i diritti delle persone, il rispetto dell’ambiente e un ruolo importante per la pace in questa area geografica. Ognuno si è mosso a partire dalla propria esperienza, dalle proprie competenze, dalle proprie esigenze per costruire percorsi come quelli del Tavolo dell’economia solidale, della campagna per l’acqua pubblica, delle mobilitazioni in difesa del territorio e dei diritti di cittadinanza; sono l’esperienza di intellettualità che si sono poste domande ed hanno camminato a fianco di questi movimenti; sono l’esperienza di chi si è fatto promotore attraverso la cooperazione e il volontariato della costruzione di un welfare comunitario.
    Non è nostra intenzione tentare di ridurre tutta questa ricchezza in un unico spazio e nemmeno provare a coordinarla. Tuttavia riteniamo che mettendo in comune le diverse esperienze ed i diversi punti di vista, questa pluralità di soggetti possano avere la forza di proporre un modello economico e sociale complessivo alternativo a quello attuale che è già riscontrabile in alcune pratiche virtuose di alcune amministrazioni locali e alcune soggettività sociali ed economiche.
    Per certi versi ci richiamiamo anche all’esperienza della Campagna nazionale Sbilanciamoci (http://www.sbilanciamoci.org) che parte dal presupposto che è necessario cambiare radicalmente la prospettiva delle politiche pubbliche rovesciando le priorità economiche e sociali, per rimettere al centro i diritti delle persone, di un mondo più solidale e la salvaguardia dell’ambiente anziché le esigenze dell’economia di mercato fondata su privilegi, sprechi, disuguaglianze. Ad essa aderiscono organizzazioni di livello nazionale e locale. Sbilanciamoci promuove ogni ottobre una proposta di finanziaria alternativa, seminari di approfondimento e un rapporto sui diritti sociali, sull’ambiente e sulle politiche pubbliche.

    Il Cantiere AltreMarche

    Pensiamo serva un Cantiere, un luogo sociale di costruzione collettiva in cui si possano incontrare quei soggetti impegnati a teorizzare e a costruire concretamente una diversa realtà, un nuovo modello marchigiano che non sia una costruzione astratta e accademica, ma che nasca dal tessuto sociale della nostra regione.
    Per questo sentiamo l’esigenza di un approccio storico: sempre più la politica è diventata gestione dell’esistente, senza un progetto, senza una prospettiva. Per questo appare sempre più frammentaria e incoerente. Per questo lascia che siano altri soggetti a definire e determinare il modello da perseguire, riducendo le istituzioni a ruolo di “agenzia” al servizio di piccoli e grandi poteri e comitati d’affari.

    Le pratiche e le esperienze dei movimenti globali di questi anni ci hanno insegnato che i luoghi dove viviamo sono completamente attraversati dalle reti lunghe della globalizzazione neoliberista. Anche nella nostra regione la logica pervasiva del mercato, l'assurdità di un modello sociale ed economico basato sulla sfruttamento intensivo delle persone e del territorio è sotto i nostri occhi.
    Un modello frutto di scelte politiche un tempo decantate come esempio virtuoso dove crescita economica e esigenze delle persone potevano convivere. In questo senso il Piano di Aerea Vasta (la nostra tav, la nostra base militare che al contrario della Val di Susa e di Vicenza non trova una mobilitazione all'altezza della gravità del progetto) è l'evoluzione della specie.
    Da qui si deduce che c'è l'esigenza di costruire un percorso, un agire politico e sociale che partendo da un'analisi della realtà non sia una palestra per intellettuali ma un laboratorio che delinei e pratichi concretamente un modello alternativo. Con la consapevolezza che non si parte da zero. Infatti pur con tutti i limiti crediamo che anche nelle Marche ci siano esperienze importanti di municipalismo democratico, di progetti basati sull'energie rinnovabili, di un'imprenditoria solidale e cooperativa, di un'agricoltura che rifiuta la logica del businnes e punta sulla filiera corta, di un associazionismo che si pone come una preziosa risorsa di fronte ad una politica ufficiale oligarchica e sorda alle istanze dei cittadini.
    E' questa “altra marca” che vogliamo valorizzare, far emergere definitivamente e affermare. Un arcobaleno di realtà dove siano messe in discussione la delega e la passività, così come il minoritarismo autoreferenziale, per dare vita ad una esperienza in rete che si proponga come punto di riferimento. Un Cantiere regionale che dia forza e costruisca le Altre Marche.
    Non si tratta solo di porre a critica le scelte della politica e delle istituzioni, il che sarà comunque necessario, ma anche di essere capaci di uscire dalla contingenza e lanciare sulla regione uno sguardo d’insieme, di pensare un’alternativa senza farsi condizionare dagli schemi consolidali e dalla logica delle appartenenze.

    Primi firmatari

    Michele Altomeni – Socio di Carta Cantieri sociali e consigliere regionale
    Alessandro Campetella - Prc
    Paolo Chiavaroli – Coordinatore Mondo Solidale
    Evasio Ciocci – Sindacalista Cgil
    Gabriele Darpetti – Forum 3° settore e Lista civica Bene Comune di Fano
    Carlo Migliorelli – Assessore Provincia di Macerata
    Sergio Sinigaglia – Socio Carta Cantieri Sociali e lista civica “La città in Comune”
    Gabriele Squagliella . Associazione Agricoltura biodinamica
    Stefano Trovato – Cooperatore sociale

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