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    I G.A.S. verso la massa critica.

    Crescono sempre di più la fama e il successo dei Gas, i gruppi d'acquisto
    solidali, anche al Centrosud.
    5 settembre 2006 - Michele Altomeni
    Fonte: tratto da http://www.criticamente.it - 05 maggio 2005

    Crescono sempre di più la fama e il successo dei Gas, i gruppi d'acquisto solidali, anche al Centrosud. Agli italiani piacciono perché i prodotti sono realizzati da aziende che assicurano condizioni di lavoro dignitose, i prodotti sono biologici e forniti da piccoli produttori locali e, spesso, sono realizzati da cooperative sociali che danno lavoro a categorie svantaggiate o a chi opera in territori difficili. E l'aumento del numero degli aderenti ai Gas fa sembrare più vicini anche obiettivi che solo qualche anno fa apparivano difficilmente raggiungibili, come per esempio la possibilità di usufruire di servizi improntati sui criteri del consumo critico. Tra questi i servizi telefonici, assicurativi e bancari, ma sono allo studio anche alle produzioni culturali che potrebbero essere finanziate dagli stessi Gas (Italia Oggi, 4 maggio 2005). Sono sempre di più, insomma (interpretando i dati sul successo dei Gas, gli italiani che riorientano il proprio stile di vita spostandosi verso comportamenti più sobri. Ma non è solo la scarsità di mezzi finanziari a dettare questo cambiamento: un numero ogni giorno maggiore di persone è spinta dalla convinzione che proprio da piccole pratiche quotidiane, come quella di cambiare le modalità d'acquisto di beni e servizi, possa portare a un miglioramento della qualità della vita per tutta la comunità.

    Quanto è vasto questo fenomeno? Nella recente indagine di Lorenzo Valera pubblicata nel suo libro Gas - Gruppi d'acquisto solidali (ed. Terre di Mezzo) è contenuto un pronostico: ´Se il ritmo di crescita rimane quello attuale possiamo prevedere che in una decina d'anni un milione d'italiani si cibi in parte con prodotti acquistati in questo modo'.Mica male per un'esperienza che ha preso avvio solo undici anni fa a Fidenza e che per parecchio tempo ha toccato quasi esclusivamente ambienti di persone già sensibili ai temi dell'ingiustizia sociale ed economica, come pure della protezione dell'ambiente. Il fenomeno dei Gas sta divenendo infatti una realtà sempre più consistente, che a marzo 2005 contava circa 170 gruppi censiti dalla Rete Gas nazionale più un numero indefinito di gruppi locali che non hanno sentito il bisogno di aderire alla rete. Una piccola rivoluzione La fotografia (o meglio le fotografie, data la varietà dell'universo Gas) scattata da Valera fornisce le coordinate di una piccola rivoluzione dal basso che per gemmazione (la scissione in piccoli gruppi da un Gas troppo cresciuto) o per contagio (il tam tam personale tra partecipanti e conoscenti) si va rapidamente espandendo in tutta Italia.Seppure le grandi città del Nord siano la terra più fertile per la nascita di nuovi Gas (nell'ultimo anno quelli della sola Lombardia sono aumentati di due terzi, fino ad arrivare a contarne 60) il Centro e Sud Italia non ne sono affatto immuni. Tra gli ultimi aderenti alla Rete Gas, infatti, ci sono il gruppo Fiori di Zucca di Palermo e un Gas di Matera promosso dall'associazione Cittadinanzattiva, impegnata tra l'altro nella creazione di percorsi d'inclusione sociale e lavorativa di categorie svantaggiate. Il che si coniuga perfettamente con la filosofia dei gruppi d'acquisto solidali, dove è proprio l'aggettivo che determina la distinzione dai gruppi d'acquisto tout court, ovvero chi pratica acquisti collettivi con la sola finalità di tagliare il conto della spesa.

    Con il passare degli anni e il moltiplicarsi dei gruppi sul territorio l'impegno verso la costruzione di un'altra economia non si è annacquato, anzi sta andando verso il punto critico, come ha sottolineato Andrea Saroldi, uno degli iniziatori del movimento, nel suo saluto ai partecipanti all'ultimo convegno dei Gas, che si è tenuto a Milano a metà marzo nell'ambito della fiera ´Fa la cosa giusta'. Saroldi nota come in questo momento storico ´l'idea che permea l'attività dei Gas sia sufficientemente forte e le condizioni siano favorevoli per prevedere una esplosione del fenomeno'. ´Penso che ci stiamo avvicinando a quella crisi di crescita che sta per esempio interessando il commercio equo e solidale, una fase di cambiamento verso qualcosa che facciamo fatica ad immaginare', continua Saroldi. I gas si mettono in rete Tenendo saldamente i piedi per terra, com'è uso dei Gas, una prima direzione di sviluppo che si sta già percorrendo è la coordinazione tra diversi Gas per ampliare la gamma dei prodotti forniti ai soci. Unendo le forze è infatti possibile dare l'avvio a vere e proprie filiere produttive, dove è il consumatore che detta al produttore le caratteristiche del prodotto desiderato, dietro garanzia d'acquisto da parte dei Gas. Un esempio fatto al convegno è quello del Gas di Fidenza che, coordinandosi con quello di Lodi, ha concordato con un produttore la coltura di una antica varietà di grano, dal cui raccolto, tramite un mulino ad acqua (forse l'unico funzionante in Italia), viene prodotta farina venduta a 0,60€ al kg. In questo modo, oltre ad avere un prodotto d'alta qualità, si sostiene la biodiversità e la continuazione dell'attività di antiche strutture produttive a impatto zero sull'ambiente.Lo stesso dicasi per il recupero dell'allevamento della tacchinella dei Colli Euganei (che offre una carne con valori nutrizionali molto più alti del pollo industriale), stimolato dalla domanda dei Gas padovani. A volte per raggiungere i loro obiettivi i consumatori aderenti ai Gas sono persino disposti a prefinanziare il produttore o l'allevatore. Per esempio con i Bob (Buoni ordinari bovini) i gruppi possono conoscere sin dalla nascita le condizioni di allevamento di un vitello e decidere i tempi della fornitura di carne. Sempre in ambito biologico, l'associazione Trentino Arcobaleno ha lanciato tra febbraio e marzo la prenotazione di pomodori biologici fissando un prezzo di 50 centesimi al kg. Allo scadere del termine delle prenotazioni erano 350 le famiglie che si erano assicurate quasi 17 tonnellate di pomodori, che verranno consegnate ai rispettivi Gas appena maturi. Insomma, la filiera corta paga ed è in grado di spostare flussi.

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