Resoconto incontri primo progetto Piceno solidale
1°INCONTRO: IL CONSUMO CRITICO VERSO LA MASSA CRITICA L'obiettivo del primo incontro è mettere al centro il tema del consumo quale area di intervento per la creazione di nuovi spazi di cittadinanza attiva. Solo una domanda eticamente orientata e consapevolmente aggregata può, oggi, favorire e accelerare il reale cambiamento dell'economia verso una maggiore sostenibilità sociale ed ambientale. L'incontro sarà quindi centrato sul tema del consumo critico e sull'aggregazione della domanda (GAS, GAC, Acquisti verdi dei Comuni virtuosi....) quali strumenti propedeutici alla costituzione di un DES - Distretto di Economia Solidale. |
GIOCO INTRODUTTIVO
Abbiamo iniziato l'incontro visualizzando la "mappa" dei nostri luoghi di provenienza e fotografando la rete di relazioni esistente all'inizio di questo percorso.
Per tentare di modificare le caratteristiche fondanti delle nostre economie locali ed internazionali siamo consapevoli della necessità di mettersi in gioco fino in fondo, e per questo ci siamo sperimentati subito col il "Gioco della Megamacchina" (una persona inizia il gioco andando al centro del cerchio e mimando il movimento di un pezzo di questo macchinario che ha in mente e riproducendone anche il suono. Gli altri partecipanti del gioco, quando ritengo di aver capito qual è il meccanismo mimato si aggiungono al primo mimando a loro volta un altro pezzo del macchinario e così via. Il gioco si conclude quando tutti avranno trovato una propria collocazione).
Nella fase di debriefing abbiamo cercato il senso e le motivazioni del nostro contributo specifico alla "Megamacchina" ed in questo nostro percorso. Le emozioni prevalenti emerse sono state le seguenti:
Ø OROLOGIO
Ø VOLANO
Ø CONTROLLO QUALITA'
Ø SPREMERE SUCCO / SPRECO ENERGIE
Ø ESTERNA
Ø PRODUZIONE ENERGIA
Ø CONSERVARE E DIFFONDERE
Ø NON DISPERDERE
Ø COLLABORAZIONE
Ø GIOIA DELLA SOLIDARIETA
RELAZIONI INTRODUTTIVE
L'esperienza dei GAS: origini e prospettive
Loris Asoli - REES Marche
PASSATO
Da cosa nasce l'esperienza dei GAS
Ø TRE FILONI STORICI: COMMERCIO EQUO, AGRICOLTURA BIOLOGICA E MOVIMENTO ECOLOGISTA, CONSUMO CRITICO.
o Prezzo equo per agire sulle diseguaglianze sociali
o Attenzione alla qualità dell'ambiente, alla salute
o Ruolo politico del consumatore critico
o Guardare ai piccoli produttori locali
PRESENTE
I GAS sono cresciuti e stanno sviluppando:
Ø Attenzione a prediligere prodotti ad alta sostenibilità
Ø Costruzione e valorizzazione delle relazioni
Ø Gruppi organizzati e varie forme di aggregazione della domanda
Ø Selezione di produttori
Ø Sistemi di gestione ordine collettivo
Ø Sistemi di distribuzione
Ø Mix di acquisti (più tipologie, oltre il cibo)
Ø Sistemi di comunicazione interni, tra gas e con altri soggetti
Ø Modello organizzativo partecipato basato su suddivisione dei compiti e delle responsabilità
Ø Rapporti con altri soggetti e con le istituzioni
FUTURO
QUALI SFIDE I GAS HANNO DI FRONTE?
Ø Aprirsi e collaborare alla rete ampia delle economie solidali (biologico, commercio equo, finanza etica, turismo responsabile....
Ø Fare massa critica (salto numerico, organizzativo, qualitativo)
L'esperienza di GASPER: Marina Stazi e Giovanni Marucci
Ha portato la sua esperienza sottolineando alcune caratteristiche:
Ø Rapporto con piccoli produttori
Ø Incontri mensili per confronto e formazione
Ø Lavoro sugli stili di vita
Ha fatto emergere alcune esigenze:
Ø Fare rete con altri gas
Ø Avere una sede
Ø Lavorare sulla distribuzione
DISCUSSIONE POST CENA
Dal singolo al gruppo ...dal gruppo al sistema. Verso la massa critica?
FARE RETE
- per i produttori vi è necessità di consolidare la domanda, dare continuità al consumo, permettere la pianificazione nel breve e medio periodo,
Ø Stipulare patti diretti tra produttori e consumatori per co-determinare e di fatto co-programmare il livello di produzione
- per i produttori: difficoltà a lavorare con la finanza etica (lenta, poco accessibile, cara)
Ø Negoziare prodotti finanziari
Ø Pensare a forme di pre-finanziamento diretto da parte dei gas
ORGANIZZAZIONE
- distribuzione: problemi differenti a seconda del prodotto (fresco o confezionato, mix di clienti e di prodotti), voglia/piacere di incontrare i consumatori direttamente, difficoltà a lavorare con corrieri esterni (per dimensioni e non affinità), difficoltà a trovare una sede per le consegne
Ø Progettare forme cooperative di produttori e consumatori
Ø Individuare un proprio modello distributivo
Ø Trovare sedi condivise con altri (es. associazioni)
Ø Raccordare i produttori per distribuzione comune
Ø Rapporto tra crescita numerica del gas e consolidamento. Si individua la cogestione delle attività come un passaggio fondamentale. Riteniamo che ci sia una rapporto diretto tra il livello di cogestione del GAS e le potenziali di evoluzione qualitativa e quantitativa del gruppo stesso.
COMUNICAZIONE
- i Gas fanno difficoltà a guardare fuori , spesso troppo schiacciati internamente sulle cose da fare e con poche risorse
- La comunicazione tra i GAS di uno stesso territorio come elemento strategico nella costruzione della massa critica rispetto (punto valido anche per il "Fare rete")
Ø agli acquisti collettivi
Ø alla costruzione di iniziative territoriali
Ø alla condivisione delle buone pratiche
Ø all'evoluzione organizzativa interna e distrettuale
- Ci siamo lasciati con una domanda: la visibilità esterna è utile per un GAS?
2° INCONTRO: SCAMBI SOLIDALI SCAMBI SOLIDALI: l'obiettivo del secondo incontro è stato quello di focalizzare l'attenzione su forme di scambio che generano economie solidali, mettendo al centro prodotti, servizi ma anche relazioni e scambi culturali. E' stata favorita una breve analisi delle economie monetarie e non monetarie, di mercato e non, e l'individuazione di nuove modalità di incontro tra produttore e consumatore, a partire dalla costruzione trasparente e condivisa dei prezzi sorgente e finali.
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RELAZIONI INTRODUTTIVE
La decrescita come orizzonte culturale e riflessione sull'attuale modello di sviluppo
Davide Guidi - vice presidente REES
Davide ha introdotto una serie di elementi che caratterizzano l'attuale modello di sviluppo e quindi di scambio tra domanda e offerta.
L'economia oggi è basata su scambi monetari che però caratterizzano tutte le dimensioni del vivere.
Lo scambio di tipo monetario influenza e caratterizza:
Ø I rapporti di lavoro
Ø Il tempo libero
Ø Le relazioni
Ø Il linguaggio
Il sottofondo è una visione della società individualista, industrialista e utilitarista basata sulla competizione. In questo modello:
Ø Il lavoro si vende come merce in cambio di denaro per soddisfare bisogni
Ø Il tempo è considerato denaro
Ø L'orizzonte è la crescita continua
Ø Il misuratore è il PIL
Le conseguenze sono:
- uno squilibrio crescente Nord/Sud
- una divisione del lavoro internazionale che permetta di ottimizzare i costi e massimizzare i profitti
- una visione riduzionistica e fuorviante che vede il benessere come pura crescita economica.
La moneta è lo strumento unico di regolazione dei rapporti.
Se sovvertiamo questo paradigma e proviamo a ripensare una società basata sulla centralità delle persone e della natura, allora la relazione diventa lo spazio centrale dello scambio e leva formidabile di cambiamento.
I presupposti per cambiare modello partono dal:
Ø Riconoscimento dell'altro
Ø Rapporti basati sulla reciprocità - dare/ricevere /restituire
Ø Riduzione del ruolo del denaro per fare spazio al legame
Quali conseguenze concrete può avere per la nostra vita cambiare modello di sviluppo e come può connotare una nuova modalità di relazione?
LATO OFFERTA
- attitudine alla cooperazione
- attitudine a co-gestire mezzi di produzione e logistica
- attitudine a scambiare conoscenze, beni e servi sottraendosi al mercato
- stabilire patti di solidarietà
- confronto sulla costruzione del prezzo
LATO DOMANDA
- costituzione gas
- autoproduzione
- sobrietà e consumo critico
- baratto
SCAMBIO TRA DOMANDA E OFFERTA
- sperimentare patti diretti
- stabilire relazioni fiduciarie
- co-definire il prezzo equo
- utilizzare monete locali e alternative
- individuare percorsi di certificazione della qualità dei prodotti e dei processi
Dopo la prima relazione di Davide Guidi sono intervenuti Ado Evangelisti e Carlo Marchetti membri dell'Associazione Aurora da anni impegnata nella diffusione dei valori delle decrescita.
Alleghiamo relazione integrale.
ANALISI DI CASI CONCRETI
Nella seconda parte della serata abbiamo analizzato casi concreti di costruzione del prezzo quale elemento chiave rilevatore delle caratteristiche dello scambio e del prodotto.
Il commercio equo e solidale - Luca Gioelli
Siamo abituati a pensare agli scambi come monetari e al mercato con al luogo sterile e riduttivo dove questi avvengono.
Ma gli scambi sono sempre esistiti e il mercato nelle culture del mondo è in realtà un luogo fondamentale di incontro. Se non confondiamo il mercato con il supermercato, scopriamo che esistono spazi di mercato che sono anche luoghi si incontro, relazione, distribuzione del potere, luoghi vivi dove contano più le persone che i prodotti (vedi in Africa)
C'è un valore intrinseco nello scambio, sempre; e questo valore lo quantifichiamo, sempre.
Cosa c'è dietro alla proposta del prezzo equo?
Ø La lettura di un paniere di bisogni ampio che rispettino la dignità delle persone; bisogni non soltanto primari; questo per dare il giusto valore economico
Ø La necessità di includere anche altri elementi nello scambio come:
o la continuità del rapporto e un patto duraturo
o la scelta di fare accordi alla pari
o la generazione di risorse aggiuntive da investire localmente (sul piano sociale e ambientale)
o lo scambio di competenze
o la necessità do comunicare ai consumatori valori tangibili e intangibili
o il pagamento anticipato quale forma di tutela e credito per il produttore
Il prezzo trasparente è quindi un veicolo di comunicazione e visibilità che attraverso la trasparenza mettere in chiaro il valore aggiunto dell'intero processo di scambio.
Allegare esempio schema prezzo trasparente.
La parte di prezzo destinata alla distribuzione nel commercio equo va analizzata e affrontata per la sua utilità reale; la domanda da porre, secondo Luca è:
- a cosa serve il margine? Che cosa garantisce? Quali servizi?
Enzo Malavolta, produttore di ortofrutta, ha portato la sua esperienza di coltivatore bio e ha segnalato gli elementi di criticità per la costruzione di un prezzo equo:
- stagionalità del prodotto
- pianificazione delle quantità da produrre
- scelta delle varietà da produrre in relazione al tipo di investimento specifico e resa
- investimenti e ammortamenti
- logistica e trasporti, soprattutto in relazione al fresco
L'azienda Aurora, produttore di vino, ha insistito sulla necessità di lavorare sul prezzo di origine, quale strumento di trasparenza verso il consumatore che costringe i distributori e i grossisti a rivelare i margini del loro lavoro, senza penalizzare chi produce.
Per Antonio Germani de "La Casetta", produttore di polli, il costo di un pollo allevato con il massimo del rispetto dell'animale e della natura è alto e va compreso da parte del consumatore. Dato l'innalzamento del prezzo delle materie prime, il costo della carne è di conseguenza aumentato, ma nonostante ciò, il produttore ha riconosciuto un patto di solidarietà con i consumatori che continuano ad apprezzare il proprio prodotto e ad acquistarlo.
In generale è centrale il tema della comunicazione del valore aggiunto verso il consumatore perchè sia chiaro il valore intrinseco del prodotto.
Il tema della logistica e della distribuzione è emerso spesso, quale elemento di criticità per la lievitazione dei prezzi.
3°INCONTRO: PRODURRE E DISTRIBUIRE CON RESPONSABILITA' PRODURRE E DISTRIBUIRE CON RESPONSABILITA': l'obiettivo del terzo incontro è quello di mettere l'accento sulla produzione e la distribuzione di beni e servizi ad alto contenuto etico e sociale, sensibilizzando le persone e il territorio sulla necessità di organizzare un'offerta in grado di rispondere alle aspettative etiche di consumatori responsabili, in un'ottica di vera Responsabilità Sociale d'Impresa. Si focalizzerà l'attenzione sulle buone pratiche distributive esistenti a livello nazionale ed europeo e sull'esperienza locale di filiera corta, con particolare riferimento alla produzione agro-alimentare bio-ecologica e alla produzione di energia da fonti rinnovabili. |
RELAZIONI INTRODUTTIVE
Perchè oggi è così attuale parlare di Responsabilità Sociale di Impresa?
Deborah Lucchetti - Presidente FAIR
L'attualità del dibattito sulla Responsabilità Sociale di Impresa deriva da un quadro internazionale fortemente compromesso in cui si è situata l'internazionalizzazione delle imprese. Un mercato globale che ha spinto per la massima liberalizzazione degli scambi attraverso l'abbattimento di regole e vincoli, ha prodotto per le imprese la possibilità di investire e produrre ovunque, rispondendo al solo criterio di massimizzazione degli utili e di minizzazione dei costi.
Il risultato è una configurazione produttiva globale che vede il mondo come una grande opportunità commerciale. I governi hanno di fatto fallito nella capacità di governare i processi di globalizzazione e non sono oggi più in grado di porre dei limiti al mercato.
Gli effetti sulla società
- impatto sociale - crisi complessiva dei diritti dei lavoratori e dei consumatori
- impatto ambientale -per le comunità dei paesi produttori (v. pesticidi nel settore cotoniero - per il clima (aumento trasporti e logistica) - per il tessuto sociale ed economico locale ( proliferazione della grande distribuzione organizzata).
Gli effetti sul prodotto:
- riduzione qualità
- sicurezza compromessa (v. caso mattel)
- riduzione continua costi (abbattimento costi del lavoro)
- politiche dei prezzi non collegate al valore effettivo del prodotto (vendite sottocosto o con prezzi non giustificati)
Alla base di tale situazione vi è una nuova divisione del lavoro internazionale che vede aree del pianeta destinate a distribuire e consumare ( paesi del "nord" e occidentali) e altre aree destinate a produrre beni e prodotti agricoli (paesi in via di sviluppo ed emergenti).
La grande distribuzione organizzata (GDO) garantisce l'accesso al mercato per milioni di produttori, determina le politiche di prezzo e le condizioni dell'offerta globale; la GDO gode di una posizione di grande potere che condiziona le principali catene di fornitura globali e detta le regole ai fornitori e sub-fornitori.
In assenza di una quadro chiaro di regole e di mercati di prossimità, le imprese e il mercato si sono dotati di strumenti di comunicazione per spiegare ai consumatori il livello di eticità dei loro prodotti; sono nate certificazioni, etichette, marchi, codici di condotta, bilanci sociali per tentare di ricucire un rapporto fiduciario interrotto da catene di fornitura così lunghe, lontane e parcellizzate da non garantire più ai cittadini consumatori il controllo diretto delle produzioni.
Questi strumenti, tutti volontari, dovrebbero garantire la sicurezza sociale e ambientale dei prodotti ai consumatori, ma è veramente così? Sono sufficienti ed efficienti questi strumenti in una quadro internazionale dove nella maggioranza dei casi non sono rispettati gli standard sociali minimi in materia di diritti del lavoro?
Le parti più avanzate della società civile lavorano su tre livelli di azione e proposta :
1. pressione diretta sulle imprese attraverso campagne
2. revisione delle regole a livello internazionale
3. spinta verso la formazione di mercati regionali/locali finalizzati alla costruzione di filiere corte, sostenibili e assoggettate al controllo del territorio.
Spunti per l'approfondimento
Luciano Gallino - L'impresa irresponsabile
http://www.menobeneficenzapiudiritti.it
La filiera corta della provincia di Ascoli Piceno
Avelio Marini - Assessore Servizio Turismo, Attività Produttive, Parchi e Agricoltura
La globalizzazione ci propone scenari difficili che impattano direttamente sulla nostra vita quotidiana. La finanza oggi impatta anche sulle commodities agricole che vengono utilizzate per finalità speculative mentre l'allungamento delle filiere basato su un modello agricolo intensivo e industrialista produce danni all'ambiente e frantuma le comunità.
Occorre produrre cambiamenti nel nostro stile di vita, di consumo, di produzione per cambiare a partire dal quotidiano.
L'idea della filiera corta nella provincia di Ap nasce da qui, dalla volontà di ricostruire un circuito locale attraverso la connessione diretta tra domanda e offerta; mettendo al centro il prodotto biologico, quale scelta migliore possibile finalizzata a dare un segnale forte verso un certo modello di agricoltura. La realtà dei produttori bio del piceno era complessa; su 530 produttori solo 30 erano certificati bio su tutta la filiera e il rischio era che i produttori abbandonassero questa sfida, non essendo sufficientemente sostenuti. Attraverso la connessione con la domanda, si è creata una nuova opportunità di mercato, i gas sono diventati cinque e si è generato un circuito virtuoso che sta producendo nuovi frutti e inziative:
- la biodomenica ed eventi sul territorio per promuovere stili di vita non solo prodotti
- nuove filiere come quella della pasta che ha consentito il recupero di tradizioni agroalimentari
- nuove opportunità di lavoro attraverso il catering bio con l'obiettivo di trovare nuovi canali di commercializzazione (acquisti verdi)
- ristorazione collettiva, ancora in fase progettuale
- ristorazione sul territorio per l'inserimento di prodotti locali, in fase di progettazione
Alcuni nodi emersi e da affrontare:
- comunicazione - come diffondere le buone pratiche oltre il passaparola
- offerta - accompagnare il livello adeguato alla domanda in crescita
- costruire spazi di altraeconomia - esperienze di cittadinanza dal basso
Cambiare modo di produrre, un‘urgenza posta dalla crisi ecologica.
Guglielmo Donadello , esperto Legambiente
Viviamo in una società che ha raggiunto un livello di consumi quantitativamente e qualitativamente insostenibili, alcuni esempi:
- a Roma si consumano 2.000 tori al giorno
- in Italia di consumano 3 milioni di polli e 10 miliardi di uova all'anno
- solo il 16,8% del reddito di una famiglia di 3 persone è destinato alla spesa in un anno, cioè 5.500 euro circa; di questa somma una parte considerevole remunera packaging, pubblicità e trasporti.
Ciò significa che esiste una offerta di prodotti che costa troppo poco perchè non contabilizza tutte esternalità negative che produce, in particolare attraverso l'utilizzo intensivo e costante di energia fossile. Ma la crisi ecologica del pianeta ci sta mettendo in guardia e stiamo già assistendo a variazioni sensibili della qualità e quantità delle produzioni agricole (vedi esempio della vacca jersey esportata in tutta europa che ha avuto un crollo produttivo cui corrisponde un forte aumento di domanda e dei prezzi).
I cambiamenti climatici cambieranno drasticamente il livello dell'offerta:
- diminuzione terreni coltivabili
- diminuzione risorse idriche
- diminuzione componenti agricoli necessari come l'urea
Gli effetti saranno la caduta libera delle produzioni agricole con un incremento della competizione mondiale a causa dell'aumento dei consumi (Cina e India) e delle produzioni bio-energetiche e un aumento notevole dei prezzi del cibo.
Per questo ricostruire filiere corte è una risposta interessante che agisce su:
- generazione di prezzi equi in grado di internalizzare i costi reali
- aggregazione della domanda in grado di orientare l'offerta anche di beni e servizi diversi dal cibo (fotovoltaico, energia)
LAVORO A GRUPPI
Dopo le relazioni introduttive, l'assemblea si è divisa in tre gruppi con l'obiettivo di evidenziare i punti prioritari e strategici emersi da ciascun incontro formativo; ogni gruppo ha riflettuto su uno dei tre incontri coadiuvato dalla sintesi validata.
SINTESI GRUPPO 1° incontro
- creare sinergia tra i diversi soggetti sul territorio e lavorare per implementare la rete
PROVINCIA - COMUNI - ASSOCIAZIONI
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AUMENTARE LA MASSA CRITICA
- individuare e coinvolgere i nodi sensibili del sistema alimentare (famiglie, scuole)
Pratiche/proposte:
- mense scolastiche e aziendali
- distributori automatici
- distributori latte
SINTESI GRUPPO 2° incontro
- nuove modalità di incontro tra produttore e consumatore - fiducia e patti di solidarietà, costruzione congiunta del prezzo
- centralità delle relazioni tra persone e con la natura
- creazione di massa critica di consumatori
- programmazione della produzione
SINTESI GRUPPO 3° incontro
- ampliamento ambito agro-alimentare
- chiarire dinamiche di prezzo all'interno di diversi meccanismi distributivi (prezzo in bottega, prezzo al supermercato, prezzo trasparente
- lavorare anche ad approfondire il livello politico:
- campagne di pressione
- regole internazionali
- modelli alternativi di mercato
- potenziare/ sostenere lo sviluppo dei gas (valorizzare esperienze e risorse) in un'ottica di rete/distretto
- riflettere sulla dimensione del gas (grande, piccolo, lavorare per la gemmazione, la localizzazione)
- gas e formazione - collegata alle campagne di pressione
Introduzione del percorso sul portale piceno solidale
Il sito come strumento di comunicazione e facilitazione interno alla rete locale
di felice Romagnoli - FAIR (vedi slides allegate)
Provenendo da nord sulla SS 16 in località Porto D'Ascoli subito dopo il Centro Commerciale Fontana, al semaforo girare a sinistra su Via del Mare. Proseguire dritto per poco più di 1 km. Prima del sottopasso sulla sinistra c'è Largo Danubio.