In Italia il primo impianto di bioetanolo di seconda generazione
Nel 2010 sarà costruito in Italia il primo impianto. Lo ha annunciato il gruppo Mossi & Ghisolfi, in occasione di un convegno internazionale sul bio-etanolo e le energie rinnovabili. Il "vecchio" bio-etanolo è un carburante prodotto da canna da zucchero o mais, che emette il 30% in meno di gas serra rispetto alla benzina tradizionale. La seconda generazione permette invece di produrre carburante da biomassa ligno cellulosica, che evita di utilizzare colture destinate anche a fini alimentari, come i cereali, e consente una riduzione delle emissione di gas serra anche fino all'80%.
Nell'arco del 2009 Mossi & Ghisolfi finirà di raccogliere dati sugli impianti di produzione pilota, in parte già installati e in parte in via di completamento. Entro l'anno prossimo, spiega l'Ansa, il sistema sarà a regime, e si potrà iniziare la costruzione in Italia del primo impianto di produzione europeo.
Nel corso dello stesso convegno il prof. Monti, presidente dell'Università Bocconi di Milano, ha sostenuto che la soluzione della crisi energetica e ambientale passa anche dai biocarburanti. "Bisogna puntare all'innovazione tecnologica - ha dichiarato - che diminuisca l'intensità di emissione di carbonio per unità di energia usata, e questa è proprio la sfida dei biocarburanti".
"Entro il 2020 - ha detto - almeno il 10% dei consumi nei trasporti dovrà essere coperto dai biocarburanti. Si tratta di un obiettivo impegnativo, e i trasporti sono un settore cruciale, dato che più del 20% delle emissioni alteranti il clima viene da qui, e la percentuale è in aumento".