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    Beni comuni

    11 settembre 2006 - Cristiano Fulgini
    Fonte: Bollettino Res Marche N°6 Anno 1 - 10 novembre 2005

     

    Un'opportunità per lo sviluppo locale in un'ottica di filiera corta

    La Filiera Corta

    Lo studio della filiera corta nasce da un percorso di ricerca ed analisi di sistemi economici locali mirati alla produzione e commercializzazione di prodotti biologici locali.
    Dall’analisi effettuata dal Centro di Competenza su 40 piccole e medie aziende bio dei 6 Comuni dell’area pilota e dalle interviste rilasciate dai produttori bio.
    Sono state evidenziate le seguenti criticità di settore. Esse si riassumono in:

     

    1.Assenza di un canale di vendita stabile e continuativo;

    2.Scarsa capacità di trattenere il reddito aggiunto vicino l’attività di produzione (dispersione di reddito nei vari anelli che compongono la filiera), e quindi difficoltà ad investire in azienda;

    3.Scarsa possibilità di farsi conoscere e comunicare il valore intrinseco del prodotto offerto;

    4.Difficoltà a sostenere i costi di certificazione e le attività burocratiche ad esso connesse.

    5.L’ingresso sul mercato locale di aziende estere di grandi dimensioni hanno determinato un abbassamento del prezzo al dettaglio a scapito delle piccole e medie aziende fuori mercato.

    La Filiera Corta Che cos’è?

    E’ quel sistema di commercializzazione e distribuzione di prodotti che punta a stabilire una relazione diretta fra chi consuma e chi produce saltando i vari passaggi intermedi (rappresentanti, distributori, negozi).
    La Filiera Corta è RAPPORTO DIRETTO

     

    Esempi di Filiera Corta:

    1.Rivendita Diretta in Azienda;

    2.Rivendita durante Fiere, Sagre e Mercatini;

    3.Vendita on-line;

    4.Vendita attraverso Gruppi d’Acquisto;

    I VANTAGGI

    •per i PRODUTTORI:

     

    1.Rapporto diretto con il consumatore

    2.Maggior reddito per il produttore.

    3.Offrire prodotti ad un prezzo più basso rispetto al sistema convenzionale, dando la possibilità a più consumatori di acquistare i propri prodotti.

    4.Possibilità per il produttore di poter interagire nelle transazioni economiche.

     

    •per i CONSUMATORI:

    1.Possibilità di conoscere storia e provenienza delle materie prime, verificare il comportamento dei produttori e la qualità delle produzioni;

    2.Più trasparenza nel prezzo e nella qualità dei prodotti;

    3.Acquistare prodotti ad un prezzo più vantaggioso;

    4.Riscoprire sapori e cibi tipici del territorio;

     

    •per il TERRITORIO:

    1.Riduzione dei danni ambientali legati al minor inquinamento dei trasporti e degli imballaggi;

    2.Si incentiva l’economia del territorio favorendo l’occupazione locale;

    3.Si proteggono e tutelano le tradizioni gastronomiche locali e le varietà agricole autoctone;

    Gli SVANTAGGI

    •Difficoltà a reperire i prodotti;

     

    •Accontentarsi delle disponibilità momentanee del produttore;

    •Continui spostamenti per fare acquisti;

    I Gruppi d’Acquisto Solidale

     

    Sono gruppi spontanei di persone che decidono di incontrarsi per acquistare all’ingrosso prodotti alimentari, utilizzando il principio della solidarietà come criterio guida nella scelta di prodotti.

    (Fonte: http://www.retegas.org)

    SOLIDALE PERCHÉ?

     

    “Perché decide di utilizzare la solidarietà come criterio guida nella scelta dei prodotti”:

    1.Prediligono prodotti locali;

    2.Piccoli produttori;

    3.Prodotti biologici;

    4.Pongono attenzione al comportamento del produttore e alle condizioni di lavoro;

     

    Un efficiente sistema di filiera perché:

    •Riescono a risolvere il problema dell’approvvigionamento dei prodotti;

    •Ottengono i prodotti ad un prezzo notevolmente più basso;

    •Riescono a coordinare le disponibilità dei produttori rispondendo alla domanda del gruppo;

    •Riescono a verificare la tracciabilità delle produzioni, il comportamento dei produttori e la qualità dei prodotti;

     

    Un efficace strumento di “sviluppo” territoriale:

    “Sviluppo” inteso non tanto come “Crescita Economica”, ma come CRESCITA:

    •Del legame sociale e delle relazioni di scambio;

    •Della sensibilità alle tematiche ambientali e alla qualità alimentare;

    •Del rapporto fra città e campagna;

    •Dell’unione tra società globale e cultura locale tradizionale;

     

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