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    Giornata mondiale della biodiversità: nelle Marche 80 siti da proteggere

    Nel dossier Biodiversità a rischio di Legambiente e Bioversity International - si legge in un comunicato:
    "Fare più conservazione e prestare maggiore attenzione alla biodiversità possono essere i mezzi adatti sia a tutelare l'ambiente che ad affrontare la crisi"
    23 maggio 2009 - Redazione Il Resto del Carlino
    Fonte: Il Resto del Carlino - 22 maggio 2009

    Ambiente Ancona, 22 maggio 2009 - Ottanta siti di importanza comunitaria(sic), ventinove zone di protezione speciale (zps) disposte sul 14,10% della superficie del territorio regionale. Questi sono i numeri delle Marche della biodiversità: nella nostra regione si contano 2 parchi nazionali, 4 parchi regionali, 3 riserve naturali statali, 2 riserve naturali regionali, 15 foreste demaniali e oltre 100 aree floristiche e 109 aree natura 2000.

     

    "Nel dossier Biodiversità a rischio di Legambiente e Bioversity International - si legge in un comunicato - , c’è questo e altro ancora: “Fare più conservazione e prestare maggiore attenzione alla biodiversità- hanno detto Luigino Quarchioni e Paolo Perna, rispettivamente Presidente e Responsabile Aree protette di Legambiente Marche - possono essere i mezzi adatti sia a tutelare l'ambiente che ad affrontare la crisi e garantire uno sviluppo ecomico duraturo per la regione".

     

    "La Ue ha annunciato che per il 2009 - 2013 i governi - si legge ancora - dovranno concentrarsi sul tema dei cambiamenti climatici e del loro impatto sulla biodiversità. E’ evidente che per avvicinarsi agli obiettivi del Countdown 2010 è necessario riconfermare e rafforzare l’impegno delle istituzioni europee nei prossimi due anni e anche che siano individuati impegni e vincoli misurabili e concreti".

     

    "La Fao stima che, ad oggi, il 75% delle varietà delle colture agrarie siano andate perdute e che i 3/4 quarti dell’alimentazione mondiale dipendano da appena 12 specie vegetali e 5 animali. Se si considera che - prosegue la nota - oltre il 40% della superficie terrestre utile è destinata a uso agricolo, si capisce come la diversità biologica e la sua salvaguardia non possano prescindere dall’agricoltura e dalle produzioni alimentari".

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