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    L'ipocrisia nucleare

    Pubblichiamo 2 articoli presi da greenpeace e greenplanet in cui si fanno alcune considerazioni a proposito dell' onnipresente spot-campagna sul nucleare promossa dal governo, che da alcune settimane inondano le reti nazionali pubbliche e private.
    11 gennaio 2011 - Redazione Rees Marche
    Fonte: greenplanet.net - 09 gennaio 2011

    Pubblichiamo 2 articoli presi da greenpeace e greenplanet in cui si fanno alcune considerazioni a proposito dell' onnipresente spot-campagna sul nucleare promossa dal governo, che da alcune settimane inondano le reti nazionali pubbliche e private.

     

    "Sono molte le questioni che suscitano accese discussioni sul nucleare. La sicurezza, i costi, il confronto con le altre fonti energetiche. La risposta a ciascuno di questi problemi può spingerci verso una posizione favorevole o contraria". Questo testo è preso dal sito sul Forum Nucleare Italiano, un'iniziativa interessante a prima vista ma strana allo stesso tempo perché, in sostanza, figlia di un'ipocrisia tutta italiana. Lo sanno anche i sassi. Il governo è favorevole al nucleare e ha un piano preciso al riguardo, piano che coinvolge alcuni colossi dell'economia italiana, a partire da Edison, toccando lo stesso gruppo Eni. Il Forum ha ingenti finanziamenti, è stato voluto dallo stesso governo e dalle aziende che appoggiano il piano di implementazione delle centrali nucleari in Italia. In televisione compaiono spot che invitano a partecipare al dibattito, spot sulle reti RAI, spot sulle reti Mediaset. Sono spot gratuiti? Oppure chi li paga a Rai e Mediaset?

    Insomma, la pensata di fondo è questa: troppo rischioso ripetere un referendum sul nucleare, l'esito scontato sarebbe un nuovo secco no all'opzione nucleare da parte degli italiani. E allora? Meglio una bella (anche se costosa) operazione mediatica: facciamo parlare la gente, facciamo sfogare i politici contrari, alla fine facciamo però passare il messaggio che il nucleare è indispensabile al fabbisogno energetico italiano, così forse le centrali si realizzeranno. Forse. Perché, al di là di come la pensa la gente, servono mezzi e tecnologie, tempi lunghi di programmazione, garanzie di sicurezza, coinvolgimento degli enti locali: un insieme di cose che rendono di per sé difficile in un Paese come il nostro realizzare l'opzione nucleare. Però intanto, buttiamo lì un po' di quattrini per preparare il terreno. I dirigenti di Edison sono stati i più espliciti nei mesi scorsi: puntiamo sul nucleare ma serve una grande campagna per portare dalla parte del nucleare la recalcitrante opinione pubblica italiana.

    Ognuno è libero di pensarla come vuole, ciò che dà fastidio in questa ennesima commedia all'italiana è che il dibattito non sia promosso e garantito da una parte terza ma sia voluto e orientato da coloro che con le centrali nucleari lavoreranno e guadagneranno.


    Antonio Felice
    editor@greenplanet.net

     


    la campagna pubblicitaria lanciata dal Forum nucleare è ovunque. Lo spot della partita a scacchi viene trasmesso in tv, è affisso sui pannelli pubblicitari di strade e stazioni, sulle pagine dei principali quotidiani e sui rispettivi siti web. E in radio.

    È un esempio di raffinata manipolazione dell’informazione: propinare falsità sotto un apparente tono “equidistante”. Un’operazione finanziata per milioni di euro dalle aziende filonucleari. Ma è davvero molto semplice svelare le bugie nucleari dello spot.

    Scorie. Secondo la voce pro nucleare le scorie prodotte sarebbero poche, «una pedina a testa» e «si possono gestire in sicurezza». Peccato che se si sommano le teste si ottengono tonnellate di scorie e che in nessuna parte del mondo, dopo 60 anni e miliardi di dollari di investimenti, sono riusciti a sviluppare una gestione in sicurezza delle scorie.

    Energie rinnovabili. La voce pro sostiene ancora che tra cinquant’anni, quando le fonti fossili si saranno esaurite, le rinnovabili potrebbero non bastare. Qui c’è una doppia bugia. Primo, tra cinquant’anni anche l’uranio estraibile sarà agli sgoccioli. Secondo, uno scenario energetico totalmente basato sulle rinnovabili è possibile, come dimostrano analisi dell’Ue e di fonte industriale.

    Non possiamo competere con gli investimenti pubblicitari di Forum Nucleare & Co. per contrastare questo “bombardamento mediatico nucleare”. L’indipendenza economica è uno dei valori fondamentali di Greenpeace. Per far circolare la nostra informazione, possiamo puntare solo sulla tua partecipazione.

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    Giuseppe Onufrio
    Direttore esecutivo di Greenpeace
    Greenpeace Italia

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