Nucleare: il mondo riflette sul disastro giapponese, l'Italia no
La situazione nelle centrali atomiche giapponesi, dopo il sisma, è drammatica e le conseguenze si ipotizzano pesantissime. Intanto molti Stati stanno rivedendo le norme di sicurezza e l'Unione Europea riunisce i governi. In Italia, invece, il Senato si appresta ad esaminare la localizzazione dei siti dove sorgeranno i nuovi impianti nucleari.
La situazione dopo l'incidente nella centrale nucleare giapponese di Fukushima è "preoccupante" e a questo punto non si può escludere lo scenario di una catastrofe nucleare: lo ha detto oggi il ministro dell'Industria francese, Eric Besson. Intanto le barre di combustibile nucleare nel reattore n.2 della centrale di Fukushima n. 1 sono totalmente esposte. Lo ha annunciato la società che gestisce l'impianto, la Tepco; a questo punto, il rischio di fusione delle barre di combustibile non può essere escluso. In seguito all'emergenza giapponese, la Germania sta già valutando se e come rivedere la propria decisione di continuare sulla strada dell'atomo e la Svizzera ha annunciato la sospensione delle procedure relative alle domande di autorizzazione per le nuove centrali nucleari dopo gli sviluppi in Giappone. Il ministro dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni svizzero Doris Leuthard ha "deciso di sospendere le tre procedure relative alle domande di autorizzazione di massima per le nuove centrali nucleari finchè non sarà stata fatta un'analisi approfondita degli standard di sicurezza e non si sarà proceduto ad un loro eventuale adeguamento". Anche l'India ha deciso di controllare le misure di sicurezza in tutte le sue centrali atomiche e le autorità indiane competenti per il nucleare "stanno monitorando" quanto sta succedendo in Giappone e "prenderanno le misure del caso". In India ci sono 20 centrali nucleari in grado di generare una potenza di 4.720 megawatt. Della necessità di un controllo della sicurezza nelle centrali atomiche ha parlato anche il primo ministro Manmohan Singh in un messaggio al Parlamento di New Delhi dove ha espresso solidarietà con la popolazione giapponese colpita dalla doppia calamità. Parte del territorio indiano si trova in una zona altamente sismica per via della collisione di due placche tettoniche. L'ultimo grande sisma risale al 2001 nello stato nord orientale del Gujarat seguito da quello in Kashmir nel 2005. In particolare, il premier ha chiesto alle autorità competenti di valutare le conseguenze di grandi disastri naturali come un terremoto o uno tsunami sulla sicurezza dei reattori nucleari, che sono per la maggior parte situati sulla fascia costiera. A proporre invece stress test per verificare la resistenza delle centrali nucleari europee in caso di terremoti è il ministro dell'ambiente austriaco, Nikolaus Berlakovich, nel corso del Consiglio dei ministri dell'ambiente della Ue. La collega greca ha quindi espresso la preoccupazione del suo Paese soprattutto per quel che riguarda la sicurezza delle centrali nell'Europa sud orientale, una regione considerata ad alto rischio sismico. Intanto in Italia il Senato dovrebbe esaminare questa settimana l'atto del governo che concerne la disciplina della localizzazione degli impianti nucleari in Italia. L'atto di governo numero 333 è previsto all'esame della Commissione Industria in sede consultiva insieme ad altri provvedimenti. Nonostante l'allarme sul rischio nucleare in Giappone, il governo prosegue sulla sua strada e il Senato dovrebbe valutare martedì 15 e mercoledì 16 marzo il decreto legislativo sul tipo di centrale nucleare da adottare e su dove collocarla.