NUCLEARE
Nucleare, via libera del Senato. Sei mesi per scegliere i siti
15 maggio 2009 - ROBERTO PETRINI
Nucleare, via libera del Senato. Sei mesi per scegliere i siti
Roma 13 maggio 2009
Via libera del Senato al ritorno del nucleare in Italia. Ieri
l'assemblea di Palazzo Madama ha approvato (con 142 sì e 105 no: sì del Pdl e
dell'Udc, no del Pd e dell'Idv) gli articoli 14-15 e 16 del disegno di legge
"Sviluppo ed energia" che danno al governo la delega per adottare entro sei
mesi (nel precedente testo si parlava del 30 giugno 2009), e dopo una delibera
del Cipe, più decreti per il ripristino dell'intera filiera di produzione
dell'energia atomica: tipologia e disciplina per la localizzazione degli
impianti, stoccaggio del combustibile, deposito dei rifiuti radioattivi. Sono
previste procedure velocizzate per la costruzione delle centrali da parte di
consorzi: la cosiddetta "autorizzazione unica" che sostituisce ogni tipo di
licenza e nulla osta tranne la Via (valutazione impatto ambientale) e la Vas
(valutazione d'impatto strategica). Sono previste inoltre "misure compensative
in favore delle popolazioni interessate".
Dopo più di vent'anni si riapre dunque la strada all'energia nucleare: a
bloccarla fu un referendum che si tenne l'8 novembre del 1987, l'anno dopo
della tragedia di Chernobyl. I tempi del ritorno, per ora sono tutti da
verificare: da segnalare tuttavia che nel febbraio scorso Berlusconi e Sarkozy
hanno già siglato un'intesa per la produzione di energia nucleare che coinvolge
Edf e Enel.
"Una scelta sbagliata e antieconomica", ha dichiarato la capogruppo del Pd al
Senato Anna Finocchiaro. "L'atomo di Berlusconi e Scajola era già vecchio, ora
è decrepito", ha attaccato Roberto Della Seta del Pd il quale ha denunciato un
aspetto in ombra della nuova normativa: non è chiaro infatti chi debba
individuare i siti delle nuove centrali e c'è il rischio che questo compito
spetterà alle grandi imprese dell'energia, e ciò potrà avvenire anche contro il
parere delle Regioni in presenza del principio del potere sostitutivo del
governo in mancanza di intesa con gli enti locali. Inoltre, sempre Della Seta,
osserva polemicamente che i siti saranno oggetto di "segreto militare". Furenti
i Verdi: per Grazia Francescato il "governo persevera in una follia
antieconomica", mentre per Belisario (Idv) si tratta di una delega al governo
"senza controlli".
Nel corso della votazione, assai contrastata e segnata ieri mattina dalla
mancanza per quattro volte del numero legale per assenze nelle file della
maggioranza, sono stati comunque inseriti alcuni emendamenti "migliorativi" da
parte del Pd, accolti dal governo: uno di questi prevede che i benefici
compensativi ai cittadini che vivono in prossimità delle nuove centrali saranno
a carico delle imprese non saranno scaricati sugli utenti finali.
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