barralunga

REES Marche

RSS logo

Calendario

    Beni comuni

    Norme coesistenza Ogm, ritirato il testo

    Il comitato tecnico in materia di agricoltura della Conferenza Stato Regioni avrebbe dovuto licenziare ieri il testo sulle norme per la coesistenza tra Ogm, colture tradizionali e biologiche, che poi sarebbe approdato alla Conferenza Stato Regioni per essere approvato in via definitiva il 28 gennaio.
    29 gennaio 2010 - Redazione Rees Marche
    Fonte: greenreport.it - 22 gennaio 2010

    GROSSETO. Il comitato tecnico in materia di agricoltura della Conferenza Stato Regioni avrebbe dovuto licenziare ieri il testo sulle norme per la coesistenza tra Ogm, colture tradizionali e biologiche, che poi sarebbe approdato alla Conferenza Stato Regioni per essere approvato in via definitiva il 28 gennaio.

    logo No Ogm

    Ma ieri il comitato tecnico ha deciso di prendere una pausa di riflessione e ha ritirato il testo elaborato dal comitato coordinato dalla provincia di Bolzano, che dettava le linee guida da cui sarebbe dovuta discendere poi la normativa regionale riguardo alla possibilità di coltivare ogm in campo aperto.

    Un testo che - sottolineava Legambiente alla vigilia dell'esame del comitato tecnico- «allo stato attuale, darebbe il via libera alla sperimentazione in campo aperto degli organismi geneticamente modificati» mentre era stato considerato troppo prescrittivo, costoso e farraginoso da applicarsi da parte della compagine degli imprenditori agricoli più sensibili alla tecnologia trasgenica.
    Testo ritirato quindi «al fine di avviare una consultazione aperta a tutti i protagonisti interessati per decidere il da farsi in sintonia con l'opinione pubblica prevalente».
    Una scelta che è stata accolta con soddisfazione da chi invece guardava con seria preoccupazione al via libera delle norme di coesistenza.

    «Siamo soddisfatti della scelta fatta dai rappresentanti delle Regioni Italiane che hanno preferito ascoltare il parere delle associazioni ambientaliste, degli agricoltori, dei consumatori e dell'opinione pubblica, da sempre contrario all'introduzione di colture Ogm». Questo è stato infatti il commento di Francesco Ferrante, responsabile agricoltura di Legambiente riguardo al ritiro da parte delle Regioni del documento di indirizzo sulla coesistenza degli Ogm in agricoltura.

    «Intraprendere la strada dei prodotti transgenici - ha proseguito Ferrante- costituisce, infatti, una scelta irreversibile, rispetto alla quale sono necessarie valutazioni che non lasciano nulla al caso. Ma, ad oggi, l'apertura agli Ogm comporterebbe seri rischi per il futuro dell'agricoltura italiana, fondato sulla qualità, senza garantire invece alcuna tutela per la salute dei cittadini, né alcun valore aggiunto in termini economici e sociali, al comparto agricolo italiano. Tutti rischi di cui speriamo le Regioni continuino a tenere conto e sui quali siamo pronti a discutere ad un tavolo che coinvolga tutti i soggetti interessati, così come oggi hanno proposto di fare le Regioni».

    Soddisfatti anche a Coldiretti: «non si sente certo l'urgenza del provvedimento sulle linee guida di coesistenza degli Ogm con le altre coltivazioni che è stato rinviato dall'esame della conferenza Stato regioni -detto il presidente, Sergio Marini- in un Paese come l'Italia dove imprese agricole, consumatori ed istituzioni hanno fatto con decisione la scelta di una agricoltura libera da Organismi geneticamente modificati».

    Ed ha sottolineato Marini che quella fatta è «scelta coerente con un sempre maggior numero di cittadini italiani tra i quali cresce l'interesse per il consumo di cibi naturali».
    Una opinione che prima che il tavolo tecnico delle Regioni prendesse la decisione era stata espressa anche dal ministro delle politiche agricole Luca Zaia.

    «Il mio personale punto di vista - aveva spiegato Zaia- - non è cambiato: sono contrario alle multinazionali che sostengono l'uso indiscriminato degli organismi geneticamente modificati.
    Impoverirebbe la nostra agricoltura e, consegnando la sovranità sulle sementi nelle mani di pochi, ci relegherebbe in una posizione subalternità al potere economico delle multinazionali».

     

    Sito realizzato con PhPeace 2.6.32

    PhPeace è software libero, e ognuno è libero di ridistribuirlo secondo le condizioni dellaLicenza GNU GPL

    A meno di avvisi di particolari (articoli con diritti riservati) il materiale presente in questo sito può essere copiato e ridistribuito, purchè vengano citate le fonti e gli autori. Non si assume alcuna responsabilità per gli articoli e il materiale pubblicato.

    validateXHTMLcclvalidateCSS

    Segnala eventuali errori al WebMaster | RSS logo